ALLINEAMENTO SOLE-TERRA-VENERE: NESSUN SISMA CATASTROFICO. Pino Addesi ricorda il terremoto del 1908.

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Messina 1908
Messina (1908) - Il porto dopo il sisma.

Il 5 giugno è passato. Non è successo nulla. L’allineamento Sole-Venere-Terra non ha provocato il sisma catastrofico previsto da qualche astrofisico che aveva rivisto i calcoli dei Maya anticipando di circa duecento giorni il “bing bang”. Tiriamo un sospiro di sollievo e guardiamo avanti perchè il problema terremoto non è, comunque, qualcosa che si possa sottovalutare e <dalle previsioni degli esperti – afferma Pino Addesi, esponente del “Movimento dei paesi e dei quartieri” – arriva un monito per gli amministratori locali: predisporre i piani locali di protezione civile e applicare rigorosamente le norme anitisismiche>. La preoccupazione, insomma, c’è e sarebbe tanto pericoloso quanto inutile infilare la testa nella sabbia affidando tutto al solito fatalismo. Nel Vibonese ben 13 paesi risultano sprovvisti del piano locale di protezione civile, tanti altri custodiscono nei cassetti piani fermi al 2005 e che i Comuni, oltre ad aggiornarli, dovrebbero anche provvedere a portare a conoscenza della cittadinanza. Per dare peso al suo pensiero Pino Addesi parte dalla descrizione del terremoto di Messina del 1908 che rase al suolo Reggio e Messina, <provocando vittime e distruzione – sottolinea – anche a Caria, Soriano, Parghelia, Ricadi, Nicotera, Piscopio, Triparni, Monteleone, Dasà facendo crollare diversi edifici, molti dei quali erano stati già danneggiati dal terremoto del 1905>. Il componente del Movimento dei paesi e dei quartieri non cita il 1908 a caso. Ricorda anche i terremoti del 1683, 1783, 1894, 1905 e 1908, una <sorta di ricorrenza funesta che ha scandito la storia della nostra regione> tanto che <lo sviluppo della società calabrese è risultato fortemente condizionato da questi eventi catastrofici>. In particolare, <i terremoti del 1905, 1907, 1908 – prosegue Addesi – rappresentarono fattori di trasformazione della società , provocando una fuga radicale dalla propria terra di ingenti schiere di emigranti>. Siamo al nocciolo della questione. <Qualche recente studio – afferma Addesi – ipotizza, prendendo come riferimento lo spazio temporale di circa un secolo che separa i terremoti più catastrofici, il possibile ripetersi di un forte sisma nei prossimi 30 anni nell’area dello Stretto>. In sostanza, <gli esperti sanno – rimarca – che in quell’area ci sarà certamente un nuovo, fortissimo terremoto nel futuro> e che, di conseguenza, <sarebbe un errore sottovalutare il rischio sismico>. Anzi, <se è impossibile prevederlo – aggiunge – è però possibile mettere in atto tutti gli accorgimenti in grado di limitare gli effetti devastanti provocati da un terremoto>. Come? <Incominciando – conclude Addesi – dalla predisposizione di un adeguato piano di protezione civile per finire all’adozione di misure antisismiche nella costruzione degli edifici>.

Pino BrosioAuthor

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