Al Liceo classico l’aula magna chiusa per lo stato d’abbandono in cui versa da tempo. Mancano gli arredi e le sedie sono sgangherate. Edifici scolastici sotto la cappa dell’incuria. Gravissima la situazione al Tecnico industriale: infiltrazioni d’acqua, umidità e intonaci cadenti.

Tempo di Lettura:2 minuti

Liceo ClassicoScuole tra luci e ombre a Nicotera. Più ombre che luci. I problemi non mancano da nessuna parte e s’avvertono con progressiva intensità soprattutto partendo dalla Media per poi arrivare al Liceo classico e, in particolare, all’istituto Tecnico industriale. Problemi che a pochi giorni dall’avvio delle lezioni non potranno essere risolti e che, la Provincia, da ieri – per quanto attiene i due istituti superiori – sta cercando di attenuare inviando sul posto una squadra di operai per le pulizie esterne e i “ritocchi” interni. Il quadro della situazione appare precario al Classico. Il dirigente scolastico Pino Neri, per questioni di sicurezza e d’igiene, ha disposto la chiusura dell’aula magna ormai sovrastata dall’incuria. Il suo provvedimento, seppur inevitabile, non potrà che generare disagi non solo ai docenti, ma anche agli alunni che non avranno un locale dove fare assemblea o incontri culturali. Le pareti da tempo non vengono tinteggiate, in tutte le aule mancano gli arredi, le sedie sono sgangherate, i vetri delle finestre rotti. Il corridoio d’accesso alla palestra evidenzia grosse macchie d’umidità dovute alle notevoli infiltrazioni d’acqua piovana. La palestra stessa si presenta in condizioni disastrose.

La realtà diventa più allarmante non appena si varca la soglia dell’Itis. Su quanti accedono all’istituto incombe subito un soffitto con gli intonaci cadenti e, soprattutto, una trave divorata dall’umidità che mette a rischio l’incolumità delle persone. Le richieste d’intervento avanzate sino a ora non hanno incontrato la sensibilità degli uffici preposti. Ma l’umidità la fa da padrona anche nei laboratori, nei bagni, lungo le scale, nei corridoi e nelle aule. Dalle pareti e dai soffitti cadono giù calcinacci in continuazione. La causa di tanto scempio viene fatta risalire a dei lavori effettuati dalla Provincia su un ampio terrazzo dell’istituto e che invece di risolvere i problemi li avrebbero aumentati a dismisura. Si respira aria di degrado in ogni angolo. Se qualche aula si presenta in condizioni accettabili è solo perché «gli alunni – afferma la vicepreside Domenica Rodolico – hanno provveduto personalmente a tinteggiare le pareti». Le condizioni dei bagni della palestra un paio di mesi fa hanno “spaventato” lo stesso presidente della Provincia Francesco De Nisi. Interventi, però, zero. Gli inconvenienti non mancano neppure alla Media. La vicepreside Maria D’Ambrosio sofferma l’attenzione soprattutto sulla questione sicurezza con la scala esterna ancora da collaudare, i bagni inadeguati e le finestre che in quasi tutte le aule aprono sui banchi degli allievi. L’elenco dei “guai” non si ferma qui.

Pino BrosioAuthor

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *