La spiaggia di Nicotera Marina, una tra le più belle d’Italia – non a caso da quindici anni viene premiata con la bandiera verde – si rimpicciolisce sempre più. A mutare profilo è tutto il litorale e, soprattutto, il tratto Nord, a ridosso della scogliera. Per circa quattrocento metri, là dove prima c’era uno splendido arenile ora c’è soltanto uno spesso strato di scogli di ogni dimensione. Quello spettacolare angolo di mare, meta nel periodo estivo di tantissimi turisti, ora è diventato un prolungamento della vicina scogliera che risale ininterrotta sino a Capo Vaticano. E ormai da anni non c’è più traccia neppure del fondale sabbioso divenuto strato compatto di pietre sino alla fine dell’abitato di Nicotera Marina. Il disagio patito dai bagnanti per entrare non è roba da poco.
Non è roba da poco neppure la fatica che fanno i pescatori per mettere la barca in acqua o per tirarla all’asciutto. Specialmente in questo periodo, sono costretti ad aprirsi un varco tra gli scogli ricorrendo anche all’uso di mezzi meccanici. Basta anche una modesta mareggiata a ripristinare le lunghe scie di sassi.
Le loro motivate lamentele non trovano orecchie sensibili. E non trovano orecchie sensibili neppure i gestori dei lidi che assistono impotenti alla furia con cui il mare scava sin dalle fondamenta le loro strutture. Con l’estate ormai non tanto lontana, diventa un problema serio anche quello di rimuovere gli scogli che ricoprono metà spiaggia. Negli anni passati, a riportare alla luce l’arenile e a rimettere in sicurezza gli impianti balneari ci hanno pensato quasi sempre i proprietari e l’amministrazione comunale. Quest’anno la situazione appare molto più delicata.
Per ripulire la spiaggia, ottenute le necessarie autorizzazioni, saranno necessarie spese alquanto sostanziose e non tutti i gestori dei lidi potrebbero essere in condizione di affrontarle. Il tutto mentre continua senza pudore il silenzio della Regione ente responsabile della gestione delle coste. Un atteggiamento pilatesco che non trova giustificazione anche perché dovrebbero essere ancora disponibili i 65 milioni di euro stanziati col decreto 355/17 e destinati alla salvaguardia del litorale calabrese.
Son passati sei anni inutilmente, mentre i marosi continuano a ingoiare le coste. Sotto il coordinamento del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici della Regione, i fondi avrebbero dovuto garantire l’espletamento della fase progettuale entro il 2018 e la cantierizzazione delle opere entro i primi mesi del 2019. Dell’importo stanziato, 3,5 milioni erano destinati a interventi nel tratto Nicotera-Ricadi. Non è successo nulla. Anzi, nell’aprile scorso 2022, la Regione ha appaltato l’incarico per la progettazione degli interventi alla “Martech Marine Technical System Srl” di Cagliari. Poi, nessuna notizia in merito.