Giudice di pace, il giorno della riapertura s’allontana

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Sembrava tutto pronto e lo scorso 2 gennaio l’ufficio del giudice di pace doveva riaprire i battenti. Il ministro della Giustizia Orlando, con proprio decreto, ha, invece, fatto slittare tutto al prossimo 1 aprile per dare la possibilità agli uffici ancora non in regola, tra cui Nicotera, di eliminare tutte le criticità. Con ogni probabilità, anche questo appuntamento slitterà. C’è chi teme, addirittura, che un nuovo rinvio dell’apertura potrebbe avere il sapore di un “de profundis” per un ufficio la cui chiusura temporanea sta creando non pochi disagi ai cittadini impelagati in liti giudiziarie. A generare forti preoccupazioni è il risultato di un’ispezione che il presidente del Tribunale Alberto Nicola Filardo ha disposto il 21 dicembre 2016. Le carenze dei locali messi a disposizione dal Comune, cioè gli stessi occupati senza problemi dall’ufficio del giudice di pace sino al momento della chiusura, sarebbero tante e la loro eliminazione richiederebbe un impiego di risorse che l’ente comunale potrebbe avere serie difficoltà a reperire. Si parla addirittura di alcune decine di di migliaia di euro.

Improvvisamente, infatti, si scopre che: i gradini per accedere alla sala udienze ed al primo piano costituiscono barriera architettonica per i portatori di handicap; le porte di ingresso non sono blindate al pari di quelle delle stanze del primo piano; la sala udienza posta al primo piano non godrebbe di finestre luminose e l’areazione non sarebbe adeguata; l’impianto elettrico non è a norma. Mancano anche i climatizzatori ed i termosifoni sono sprovvisti di certificato di conformità. Carente anche l’illuminazione delle stanze. Ultima chicca: la sala udienze e le stanze al primo piano non sono arredate. Per risolvere quest’ultimo problema, in verità, basterebbe che il presidente Filardo disponesse la restituzione dei mobili che, dopo la chiusura dell’ufficio, sono stati trasferiti al Tribunale e lì giacciono accatastati e inutilizzati. Gli ispettori del Tribunale non segnalano, peraltro, i pregi della struttura quali l’essere adiacente alla caserma dei carabinieri e il far parte di un’area militare tutta recintata e munita di un idoneo sistema di videosorveglianza. Che farà la commissione straordinaria? Gli uffici del Giudice di pace di Nicotera e Filadelfia sono i soli sopravvissuti ai tagli. Un decreto ministeriale in Calabria aveva lasciato in vita solo 13 sedi. Col decreto 192 sono stati ripristinati Cariati, Corigliano, Lungro, Oriolo, San Sosti, San Giovanni in Fiore, Belvedere Marittimo, Cetraro e Siderno.

Pino BrosioAuthor