MARE SPORCO, QUANDO LE ISTITUZIONI DELUDONO I CITTADINI

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Le “alghe” tornano a infestare il mare, tra i villeggianti cresce il disappunto, comitati, forum delle associazioni e cittadini commentano con amarezza gli esiti del tavolo tecnico tenutosi in Prefettura anche perchè <a cittadini e ad associazioni che rivendicano nelle forme democratiche e di legge un proprio diritto, di natura e carattere generale – asserisce l’avv. Giacomo Saccomanno, presidente del Comitato spontaneo di cittadini – non può minacciarsi il possibile “procurato allarme” oppure invitare a presentarsi dinanzi all’autorità giudiziaria per denunciare eventuali notizie di reato. E’ un linguaggio molto pesante – continua – che è fuor di luogo e che dimostra il desiderio di impedire la protesta popolare e democratica>. Dall’incontro con le istituzioni, in sostanza, nessun passo avanti. E, allora, per comitato e forum non c’è altra strada che quella di cominciare a registrare le varie posizioni istituzionali. Con una lettera, indirizzata al Prefetto, al comandante della Capitaneria di porto e all’Arpacal, l’avv. Saccomanno chiede, infatti, che venga rilasciata copia del verbale della riunione tenutasi mercoledì scorso con particolare riferimento alle affermazioni fatte dal comandante della Capitaneria di porto di Vibo Marina Paolo Marzio. Stessa richiesta anche per le dichiarazioni del dirigente dell’Arpacal che viene invitata a ribadire per iscritto <l’assenza di inquinamento nel tratto di mare sopra indicato, per come affermato nella predetta riunione, con precisazione dei luoghi ove sono stati fatti i prelievi, delle date e dell’ora, e del tipo della mucillagine riscontrata>. Saccomanno insiste anche affinchè gli uffici competenti indaghino sulle somme finanziate dalla Regione per la depurazione negli anni passati. Forum e comitato, in altri termini, non intendono mollare e preannunciano un’intensificazione del loro impegno. Un atteggiamento di certo in contrasto con il contenuto rasserenante di una nota diffusa dalla Prefettura e nella quale si parla di <amministratori che hanno confermato il funzionamento, allo stato, dei relativi impianti> e del delinearsi a seguito degli interventi dei soggetti istituzionali <di un quadro abbastanza esaustivo sulle attuali condizioni di balneabilità>. Quadro esaustivo scaturito dal fatto che il responsabile della Capitaneria di porto ha evidenziato non solo <di non avere conoscenza di situazioni che possono costituire pericolo per la pubblica e privata incolumità>, ma anche che, in riferimento alle buste di plastica galleggianti, <lo stato di conservazione e la presenza di organismi vegetali e animali sulle stesse fanno ritenere la permanenza in mare da lungo tempo e la periodica apparizione legata al moto ondoso e alle correnti marine>. La nota prefettizia riporta puntualmente anche le posizioni sostenute dal responsabile dell’Arpacal che, in merito alle condizioni del mare nicoterese, ha affermato che <dalle analisi non è emerso inquinamento fecale, mentre si è evidenziata la presenza di microalghe non tossiche in un campione analizzato>. Ora c’è solo da spettare l’esito delle analisi chimiche che <sono ancora in corso> per cui <la valutazione globale avverrà a seguito dell’acquisizione dei risultati analitici>.

Pino BrosioAuthor

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