CENTRO OBESITÀ “CARMINE IONADI” NEL CAOS: la commissione che gestisce l’Asp delibera la nascita della struttura, poi annulla tutto.

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Centro obesità “Carmine Ionadi”: trionfa il caos. Dopo la delibera Asp emanata dalla commissione straordinaria che gestisce l’Asp lo scorso 30 maggio – “Attivazione di un apposito gruppo di lavoro multidisciplinare con competenza in diabelotologia, endocrinologia e malattie del metabolismo” – la situazione appare più confusa di prima. Difficile raccapezzarsi nel vortice di provvedimenti adottati dalla “triade” nell’arco di pochissimo tempo. Una lettura attenta dei documenti non può che alimentare nuovi dubbi, sospetti, preoccupazioni. E chi si aspettava che gli interventi fossero mirati al ripristino della funzionalità del Centro può mettersi l’anima in pace, non cambierà nulla. Gli obiettivi, probabilmente, sono altri. In ballo potrebbero esserci interessi che nulla hanno a che fare col progetto iniziale e con le esigenze del territorio. Le posizioni personali sempre prima delle esigenze collettive. Come ai vecchi tempi. Vediamo perchè. Lo scorso 17 maggio, la commissione straordinaria, riprendendo in esame la situazione del Centro obesità nicoterese, emana la delibera n. 766 sancendo la nascita di una “Struttura di endocrinologia-diabetologia e malattie del metabolismo con all’interno un settore per la cura dei disturbi alimentari e promozione della dieta mediterranea con sede a Vibo-Nicotera”. Quattordici giorni (30 maggio) la delibera viene annullata perchè <l’istituzione di nuove strutture può avvenire solo con l’Atto aziendale o con una delibera modificativa dello stesso atto>. Delibera n. 820. Tutto normale? Quasi. Nello stesso giorno, infatti, la vertice Asp vara la delibera n.821 decidendo <l’attivazione di un apposito gruppo multidisciplinare con competenza in diabetologia, endocrinologia e malattie del metabolismo deputato ad occuparsi di disturbi alimentari e promozione della dieta mediterranea>. Lo stesso titolo della delibera n.766, solo che non si parla più di struttura, bensì di gruppo. Si aggirano così gli ostacoli che avevano determinato l’annullamento del primo provvedimento. La commissione evidentemente le “furbate” se le può permettere. Ma c’è un’altra perla da lucidare. Sempre nella giornata del 30 maggio a tutto il personale interessato dal varo del nuovo gruppo di lavoro, otto persone, viene notificata la delibera n.766 annullata pochi minuti prima. Torna in campo Machiavelli: il fine giustifica…le delibere. E le revoche. Si suppone, infatti, che anche quest’ultima notifica sarà revocata per far posto alla delibera n.821. Ma cambia qualcosa tra la prima (n.766) e l’ultima delibera (n.821)? Sì, cambiano tante cose e tutte a discapito del Centro. Nella 821, infatti, spariscono i 3 infermieri già previsti nella 766; non si parla più delle convenzioni da stipulare con la facoltà di Farmacia dell’Unical (ma servirebbe a qualcosa?) e con la “Sapienza” di Roma; perde la sua indispensabile centralità il “Carmine Ionadi”. E c’è tant’altro ancora da rilevare.

Pino BrosioAuthor

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