ELEZIONI A NOVEMBRE, PARERE FAVOREVOLE DELLA CONFERENZA STATO-REGIONI. La richiesta portata avanti dall’Associazione nazionale comuni italiani.

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 La tornata elettorale di novembre riservata ai soli comuni sciolti per mafia potrebbe diventare un fatto concreto. C’è il parere favorevole della conferenza Stato-Regioni a seguito di apposita richiesta dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). Bisogna solo capire se le procedure necessarie per bypassare l’art. 7 del decreto legge n. 98 del 6 luglio 2011, ossia della manovra economica estiva varata dal governo Monti che accorpava tutte le elezioni in una sola tornata annua, saranno portate a compimento entro i tempi necessari per chiamare gli elettori al voto. Basta, per saltare ogni ostacolo, una proposta di legge che, però dovrà seguire tutto l’iter previsto dal momento del suo deposito in commissione parlamentare. A fare luce sull’incertezza che aleggia attorno alla delicata problematica è stato il commissario straordionario Marcello Palmieri. Nella mattinata di ieri, a seguito di un apposito contatto con il competente ufficio del ministero dell’Interno, ha ricostruito la vicenda mettendo un tassello dopo l’altro. Ne manca solo uno, quello più importante che dovrebbe sancire la tornata elettorale autunnale per i soli comuni commissariati a seguito dell’accertata presenza di condizionamenti da parte della criminalità organizzata nella gestione della cosa pubblica. Stando ai dati forniti dal responsabile della commissione straordinaria che amministra l’ente, nel corso di una recente conferenza Presidenza del Consiglio-Regioni, è stata presa in esame una richiesta avanzata dall’Anci e mirata ad ottenere il rinnovo del consiglio comunale negli enti commissariati per mafia. Una richiesta dettata dalla necessità di recuperare l’agibilità democratica alla normale scadenza dei diciotto mesi di commissariamento più eventuale proroga di sei mesi, termine massimo previsto dal decreto legislativo n.267 del 18 agosto 2000, art. 143. Una richiesta che calza bene per Nicotera. In sostanza, la commissione straordinaria s’è insediata a palazzo Convento nell’agosto del 2010 con un mandato di 18 mesi scaduto a febbraio 2012. Avendo la commissione chiesto e ottenuto la proroga – mai una volta che il ministero dica di no! – rimarrà in carica sino al prossimo mese di agosto. Poi, in base al decreto legislativo 267/2000, si sarebbero dovuti indire i comizi elettorali. Stando alle restrizioni imposte dalla manovra finanziaria del luglio 2011 non sarà, invece, possibile perchè l’art. 7 della stessa – election day – stabilisce che <a decorrere dal 2012 le consultazioni elettorali per le elezioni dei sindaci…si svolgono, compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, in un’unica data nell’arco dell’anno>. In sostanza, la cittadinanza dovrà aspettare altri otto-nove mesi prima di poter eleggere il prossimo sindaco. Un’attesa che cozza contro ogni forma di democrazia e che l’Anci ha saggiamente rilevato. La città, come ogni altro centro interessato che si trovi nelle stesse condizioni, dovrebbe sopportare la sospensione degli organi elettivi per quasi tre anni. Un lasso di tempo esageratamente lungo che non trova giustificazione in qualsivoglia motivazione. L’auspicio è che gli uffici romani prima e il parlamento poi incamminino la proposta di legge lungo una corsia preferenziale per accorciare i tempi il più possibile. Cittadini, associazioni, comitati, forze politiche e gli stessi uffici comunali devono avere il tempo necessario per mettersi in movimento. Tutto lascia pensare che gli schieramenti pronti a scendere in campo non saranno pochi.

Pino BrosioAuthor

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