PIANO STRUTTURALE, L’ITER PROCEDE A PASSI “TARDI E LENTI”. Incarico ufficiale alle figure specialistiche (agronomo, geologo, urbanista) che dovranno collaborare nella redazione dell’elaborato tecnico. Ma l’ipotesi del commissario ad acta non è irreale. Bloccate le attività relative al porto, ma la commissione, volendo, potrebbe operare.

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Ubicazone del porto a nord
Ubicazone del porto a nord

Il Piano strutturale comunale procede, petrarcascamente parlando, a <passi tardi e lenti>. Le iniziative per la realizzazione del porto sono, invece, ferme del tutto. In sostanza, le sorti di quest’ultima struttura vengono collegate a quelle del Psc. La strada giusta per impantanare tutto. Entriamo nel merito. Alle figure specialistiche che dovranno affiancare il tecnico incaricato di redigere il Piano strutturale, la commissione straordinaria ha conferito appena avant’ieri la nomina ufficiale che consente loro di cominciare a prendere visione del territorio e dei suoi problemi. A collaborare con l’ing. Francesco Parisi, tecnico responsabile della redazione del Piano strutturale e del Regolamento edilizio, saranno Massimiliano Figliuzzi, agronomo di Vibo Valentia; Teodoro Aldo Battaglia, geologo di Soverato, e Pasquale Bonaccorso, urbanista di Palmi. E’ il primo passo concreto per l’avvio delle fasi che caratterizzano, di norma, la stesura di un nuovo elaborato urbanistico. Arriva in netto ritardo rispetto al previsto e, chiaramente, l’ufficializzazione degli incarichi a poco più di un mese di distanza dalla scadenza dei termini per la presentazione del Psc lascia intuire che il rischio della nomina di un commissario ad acta sia molto più di una semplice ipotesi. Dovesse verificarsi un’eventualità del genere il danno per la città sarebbe notevole e a pagare il prezzo più alto potrebbe essere non solo il settore edilizio attualmente in fase di stallo, ma soprattutto il progetto complessivo di sviluppo del territorio sul quale si abbatterebbero nuovi e inammissibili ritardi. Per la stessa commissione straordinaria che gestisce palazzo Convento, sede municipale, qualora l’ipotesi del commissario ad acta diventasse realtà, non sarebbe facile chiamarsi fuori dalle responsabilità. Una maggiore attenzione verso l’intera problematica, se non altro per garantire il rispetto dei tempi, sarebbe stata, in verità, cosa ben fatta. Invece, s’è lasciato passare inutilmente più tempo del necessario e il fatto stesso che il conferimento delle nomine alle figure specialistiche arrivi a distanza di parecchi mesi dall’avvio delle procedure di selezione la dice lunga sulla reale volontà della triade commissariale di affrontare in termini di concretezza un progetto che interessa lo sviluppo armonico dell’intero comprensorio nicoterese. In realtà, dopo una fase di adeguata attenzione al progetto che, peraltro, aveva consentito il reinserimento da parte della Regione del sito nicoterese tra le nove strutture portuali da realizzare di sana pianta, il movimentismo della commissione s’è completamente bloccato. In sostanza, da circa tre mesi non si parla più di porto. Ogni sollecito trova una risposta. Sempre la stessa: bisogna aspettare la presentazione del Piano strutturale per conoscere le scelte dei tecnici circa l’ubicazione dell’area portuale. Campa cavallo. Se il Piano non sarà completato, le procedure per la realizzazione della struttura portuale non saranno mai avviate. Seguendo questa logica l’attesa potrebbe essere lunga. Molto lunga. Ma davvero occorre aspettare l’approvazione del Psc prima di poter avviare lo studio di fattibilità del porto? <Assolutamente no – asserisce Filippo Mobrici, già presidente della Federazione regionale ingegneri – La commissione può avviare le procedure per una variante allo strumento urbanistico in quanto la norma prevede che “fino all’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici sono consentite variazioni al Prg derivanti dall’approvazione di progetti di opere pubbliche o di interesse pubblico”>. Naturalmente dovrà essere, poi, il Psc a recepire la variante al Prg per la realizzazione del porto.

Pino BrosioAuthor

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