BOCCIATO DAL MINISTERO DELL’INTERNO IL PROGETTO DI VIDEOSORVEGLIANZA: in Calabria finanziati Bovalino e Cotronei.

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La sicurezza dei cittadini nicoteresi non è tra le priorità del ministero dell’Interno. Lo si deduce dalle notizie che arrivano da Roma e che appaiono destinate a suscitare perplessità non solo in città, ma anche nell’intero territorio vibonese. Il Comitato di valutazione dei progetti di videosorveglianza presentati all’interno del Pon Sicurezza gestito dal ministero dell’Interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, e cofinanziato dall’Unione europea, non ha, infatti, ammesso al finanziamento il progetto elaborato dalla commissione straordinaria che gestisce l’ente comunale e la cui approvazione, stando anche agli impegni assunti dall’ex ministro Maroni, veniva data per scontata specialmente considerando l’impegno profuso anche dall’ex prefetto Maria Luisa Latella. Non è, invece, andata secondo le previsioni. Nessun comune del Vibonese ha ottenuto i risultatati attesi. La delusione è palpabile e a Nicotera investe naturalmente anche la stessa triade commissariale che gestisce palazzo Convento. La stessa aveva provveduto all’inoltro della documentazione nello scorso autunno corredandola con tutti gli allegati necessari. Delusione che non viene attenuata dal fatto che i progetti approvati nelle quattro regioni “Obiettivo convergenza” (Calabria, Sicilia, Campania e Puglia) siano stati soltanto dodici. In sostanza, l’installazione di telecamere, mobili, fisse o di rilevazione transiti riguarderà in Sicilia i comuni di Villabate e Bagheria, in provincia di Palermo, nonchè Noto e Carlentini in provincia di Siracusa. In Calabria, invece, sono stati finanziati i progetti di Bovalino (Reggio Calabria) e Cotronei (Crotone). Stranamente, il Vibonese ritenuto territorio con alta percentuale di omicidi e reati vari, non è stato preso in considerazione. Men che meno Nicotera. Evidentemente l’apposita commissione ministeriale segue particolari criteri di valutazione che non attribuiscono a un territorio il cui consiglio comunale è stato sciolto due volte consecutive per mafia alcun punteggio preferenziale. Eppure <il Comune – ha affermato la dottoressa Angela Diano componente della commissione straordinaria – ha presentato in Prefettura per il successivo inoltro al ministero dell’Interno un elaborato completo in ogni sua parte motivando nella maniera più completa possibile la richiesta>. Il problema sicurezza, peraltro, negli ultimi tempi è diventato una priorità assoluta. Comitati e associazioni lo hanno posto in cima ad ogni graduatoria alla luce dei numerosi fatti di cronaca susseguitisi in città e nei comuni limitrofi. L’opinione più diffusa lasciava e lascia emergere l’opportunità di dotare gli snodi viari cittadini e delle frazioni di una rete di telecamere la cui semplice installazione avrebbe già potuto agire da deterrente nei confronti di ladri e rapinatori. I punti di videosorveglianza, peraltro, dovevano riguardare l’intero territorio comunale. In subordine, viene sostenuta da più parti l’opportunità di procedere al potenziamento degli organici dei Carabinieri. Venuta meno la prima ipotesi, alla commissione straordinaria non rimane altra strada da perseguire che quella di sollecitare, oltre al potenziamento dell’organico dei Carabinieri, anche la riorganizzazione delle caserme oppure una loro diversa dislocazione sul territorio. Allo stato, tra Joppolo, Nicotera e Limbadi, operano quattro stazioni dell’Arma cui vanno ad aggiungersi una brigata della Guardia di Finanza ed una delegazione della Capitaneria di Porto. In più vanno tenute presenti le polizie municipali. In sostanza, non si può dire che la presenza delle forze dell’ordine non sia adeguata. In realtà, però, qualcosa si potrebbe pure migliorare specialmente se le istituzioni interessate alla sicurezza e alla tutela dell’ordine pubblico prendessero in considerazione l’idea di unificare in una sola caserma tutti i militari della Benemerita e tutti i mezzi disponibili. Forse ne trarrebbero vantaggio il controllo del territorio e le attività investigative.

Pino BrosioAuthor

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