STAGIONE ESTIVA ALLE PORTE: senza i fondi dalla Regione a rischio il funzionamento degli impianti di depurazione

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La gestione dei depuratori sarà il tormento dei sindaci nei prossimi mesi e le condizioni degli impianti dislocati sull’intero territorio provinciale non inducono a far pensare ad un’estate all’ insegna del mare pulito. Con l’Ato in fase di smobilitazione toccherà ai Comuni fronteggiare l’intera problematica. Ma le risorse a disposizione sono limitate e le spese da affrontare tante. La Regione non sembra in condizione di erogare i fondi necessari e l’unica prospettiva sarebbe un finanziamento del Cipe pari ad una trentina di milioni di euro. Però di là da venire. In altre parole, la stagione estiva è alle porte, gli impianti per la depurazione non sono in piena efficienza, i soldi non ci sono, parecchi depuratori sono ancora sotto sequestro soprattutto per il mancato smaltimento dei fanghi. Che fare allora? All’interrogativo s’è tentato di dare una risposta, nella mattinata di ieri, nel corso di un incontro tenutosi .nella sede dell’Ufficio territoriale di governo ed al quale, oltre al prefetto Michele di Bari, hanno preso parte tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente della Provincia Francesco De Nisi, i tecnici della Regione e il commissario straordinario dell’Ato, nonché numerosi sindaci con in testa quelli dei comuni rivieraschi. Un paio d’ore di confronto per delineare, senza fronzoli e senza riserve, il quadro della situazione. Il risultato non è stato esaltante. Gli amministratori hanno messo a nudo una serie di problemi non facili da fronteggiare anche se, di fronte all’emergenza, è emersa la volontà di cercare di operare in sinergia per ridurre al minimo i disagi. Dimostrando grande senso pratico, è stato lo stesso prefetto Michele di Bari ad offrire i suggerimenti più efficaci per una adeguata gestione degli impianti. In particolare, la provincia è stata divisa in tre ambiti – Mesima, Angitola e Serre – anche per consentire alle amministrazioni di collaborare nel superamento di ogni possibile situazione di emergenza. Non basta. I sindaci avranno un mese di tempo per monitorare le condizioni degli impianti nel loro territorio, annotarne le disfunzioni, individuare la tipologia d’intervento e redigere l’eventuale quadro economico. Dovranno, altresì, preoccuparsi di stilare una dettagliata relazione contenente tutti i dati indicati e presentarla in prefettura nel corso di un incontro che sarà convocato alla scadenza del termine stabilito. La speranza è che la Regione si decida a stanziare gli importi necessari per consentire agli enti comunali di garantire il buon funzionamento degli impianti di smaltimento dei liquami. Ma c’è anche una certezza: le prime comitive di turisti sono già arrivate sul litorale e gli interventi sui depuratori sono ancora in fase di programmazione. Si è accumulato ancora una volta un serio ritardo. Sarà un’altra estate di sofferenza? Al momento il mare si presenta azzurro e trasparente. Lo sarà anche al momento giusto? La preoccupazione tra gli operatori turistici è grande e nei giorni scorsi anche la sezione Turismo di Confindustria ha chiamato a raccolta sindaci e imprenditori per una comune riflessione sulla situazione esistente. Anche in tale occasione le note stonate non sono mancate.

Pino BrosioAuthor

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