IL TEMPO CONCESSO AI COMUNI PER SALVARE GLI UFFICI DI PACE SCORRE VELOCEMENTE. Interviene anche Salvatore Vecchio.

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Il tempo concesso ai Comuni per consorziarsi e salvare gli uffici di pace destinati ad essere accorpati al Tribunale di Vibo Valentia scorre velocemente. I sindaci del comprensorio seguono il problema, ma non si hanno notizie di iniziative a breve mirate ad affrontare la questione. Tutto procede a rilento. A stimolare l’attenzione delle varie amministrazioni degli enti locali interviene l’ex consigliere regionale Salvatore Vecchio. Semplice il suo progetto, valide le sue idee. <I cittadini non allergici ai temi della legalità – esordisce – non possono che apprezzare i sindaci culturalmente attrezzati e sensibili ai problemi delle comunità amministrate, i quali nella consapevolezza che queste ultime devono essere avvicinate e non allontanate dal servizio “giustizia”, si stanno attivando al fine di produrre ogni opportuna iniziativa per il mantenimento nell’ambito territoriale di riferimento dell’Ufficio del giudice di pace>. Il cammino non è facile e c’è soprattutto da fare fronte comune per cercare di capire come affrontare il gravame finanziario per il mantenimento dell’ufficio. Un aspetto delicato soprattutto per il momento di crisi vissuto dagli enti locali. Ma i margini, a parere di Vecchio, ci sono e vanno definite le priorità perchè <il servizio “giustizia”, particolarmente nella provincia di Vibo Valentia, non può che essere una “priorità”. Anche perché l’accorpamento nella sede unica di Vibo Valentia farà lievitare i costi per i cittadini e dilaterà i tempi delle decisioni>. Il primo percorso possibile sarebbe quello basato <sulla rinuncia ai programmi inutili – suggerisce Vecchio – all’effimero e, perchè no, anche all’indennità di carica, gettoni di presenza e a quant’altro forma la platea dei cosiddetti costi della politica locale>. La seconda possibilità sarebbe quella di affidare alla Provincia o anche alla Regione il compito di <disegnare assieme ai Comuni – aggiunge l’ex sindaco di Joppolo – una nuova geografia degli uffici di pace, all’uopo ridisegnando il territorio>. A chiudere i battenti saranno gli uffici di Nicotera, Tropea, Mileto, Pizzo, Filadelfia, Soriano, Arena e Serra San Bruno. 

Pino BrosioAuthor

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