TEMPI DURI PER IL MONDO DEL LAVORO. A rischio 200 dipendenti della Soft 4 web

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Tempi duri per il mondo del lavoro. La crisi attanaglia tutti i settori, le aziende licenziano, gli ammortizzatori sociali non scattano in tutte le situazioni e non coprono, quindi, tutte le esigenze. Non c’è presente. Non c’è futuro. Solo preoccupazioni e disagi. Può anche accadere che scada il periodo di cassa integrazione senza che nessuno se ne accorga. E’ questo il caso dei 200 dipendenti della “Soft 4 Web”, il call center con sede in località Aeroporto di Vibo Valentia. Nel marzo 2010, dopo un periodo di lotta portato avanti con rabbia e determinazione, erano riusciti ad ottenere la cassa integrazione e pochi mesi più tardi, nell’ottobre del 2011 – grazie ad una convenzione sottoscritta dall’assessore regionale alla Formazione professionale Francescantonio Stillitani con gli enti pubblici e privati, che, rispondendo ad un bando regionale, avevano aderito al piano di riutillizzo dei lavoratori cassintegrati – veniva fissata la permanenza in servizio sino al 31.12.2012. Nessuno, però, teneva conto che la concessione degli ammortizzatori sociali scadeva il 31.12.2011. Ne consegue che i lavoratori stanno continuando a lavorare nelle sedi lo assegnate, ma, in realtà, potrebbero correre il rischio di non percepire neppure un centesimo. Non avendo ricevuto alcuna comunicazione sul da farsi, i duecento dipendenti della “Soft 4 web” stanno continuando a lavorare con la speranza che Regione e Provincia, enti firmatari dell’accordo, riescano a trovare una soluzione alla vicenda. A sollevare il problema è Vincenzo Comerci, coordinatore dell’associazione culturale “Fronte Comune”, sceso in campo a tutela degli interessi dei lavoratori con particolare riferimento a quelli nicoteresi. <I cassintegrati della “Soft 4 web” – afferma – stanno prestando la loro opera a costo zero grazie alla disattenzione di Regione e Provincia. Nessuno sa niente, vengono solo fatte delle promesse. Parole, solo parole. Manca la carta che “canta in cannolo”>. L’auspicio è che ente attuatore ed enti utilizzatori – afferma Comerci – trovino, col sostegno dei sindacati, la soluzione giusta, magari impiegando fondi comunitari, consentendo ai lavoratori di continuare ad avere un minimo di prospettiva per il futuro>.

Pino BrosioAuthor

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