ECOMAFIE, CALABRIA A RISCHIO. Individuate 600 discariche abusive.

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legambienteIl recente convegno tenutosi a Ricadi e organizzato da Legambiente per parlare di ecomafie ha riacceso i fari su una problematica che interessa non solo il Vibonese, ma l’intero territorio regionale e nazionale. Da Nord a Sud si incrociano traffici poco chiari a danno dell’ambiente e della salute della collettività e che mettono in evidenza le carenze delle strutture adibite al controllo del territorio. Strutture che, per motivi vari, arrivano quasi sempre in ritardo ad individuare i problemi facendo sì che il malaffare prosperi a 360°. A ripercorrere, anche con accenti critici, gli aspetti salienti trattati nel convegno di Ricadi è l’ing. Antonio D’Agostino, portavoce del Forum delle Associazioni. Un’analisi la sua dettagliata e che sfocia in una conclusione dai toni inequivocabili: la buona volontà dei pochi che operano a livello istituzionale non può approdare a risultati concreti se non viene supportata da un’azione costante di controllo del territorio. Né può <contrastare quella zona grigia – afferma D’Agostino – che insinuandosi in tutti gli ambiti del sistema, è ormai molto più ampia di quella nera nella quale ci troviamo immersi>. L’unica possibilità di attenuare i danni è legata <ad un impegno globale di cittadini ed istituzioni – continua – che intervenga a monte prima che le norme ed i contratti vengano disattesi con accordi e tolleranze (di cui Vibo Valentia costituisce un modello negativo) che non possono che essere illeciti>.

In realtà, alla riunione ricadese la cittadinanza ha partecipato in massa a dimostrazione di una grande sensibilità che ormai avvolge le tematiche ambientali. E la presa di coscienza apre spiragli positivi su un futuro che, allo stato, si presenta estremamente preoccupantge e vede la Calabria in tresta alla graduatorie delle regioni a rischio con particolare riferimento alla provincia di Crotone. I relatori dell’incontro di Ricadi hanno sgranato un rosario impressionante di dati e situazioni allarmanti facendo emergere <la grave responsabilità – prosegue il portavoce del Forum delle Associazioni – della cosiddetta zona grigia, di quel magma dai margini indefiniti nel quale convive, fa affari e prolifera una pletora di soggetti che lucrano – aggiunge – all’ombra del crimine, spesso senza neppure correre gli stessi rischi di coloro che occupano la zona nera ossia: funzionari statali, amministratori, politici, burocrati, imprenditori, professionisti>. Così stando le cose c’è poco da sorprendersi se nella nostra regione vengono individuate ben 600 discariche abusive. Discariche che <pur caratterizzate nel corso del precedente governo regionale asserisce – D’Agostino – aspettano ancora una bonifica che non arriva e che difficilmente arriverà se i cittadini non faranno sentire la loro voce> e se <le istituzioni, anziché rimboccarsi le maniche per lavorare in tale direzione, in definitiva per applicare le leggi, continueranno a guardare quelle rivendicazioni come il fumo negli occhi>.

Pino BrosioAuthor

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