La spiaggia come una scogliera. L’arenile non si riconosce più. Partendo dalla zona del lido Medameo per arrivare all’altezza del torrente San Giovanni, la battigia è ricoperta da una barriera ininterrotta di pietre che sta creando serie difficoltà ai pescatori. Per loro c’è stata l’impossibilità di varare le barche sino a quando, su richiesta di Biagio D’Ambrosio, presidente della Lega navale, il Comune è tempestivamente intervenuto per aprire qualche varco utile al passaggio delle imbarcazioni. Un fenomeno erosivo che tutto sommato non è nuovo e che, secondo la testimonianza di numerosi marinai, si ripete ciclicamente anche se ora la situazione s’è fatta davvero delicata. Non c’è, infatti, solo il problema dei cocuzzoli di pietre sulla battigia, ma pare che il fondale pietroso si estenda per una cinquantina di metri verso l’interno. Il che significa che ogni mareggiata di scirocco potrebbe spingere a riva quantità enormi di piccoli e medi scogli ricreando le attuali condizioni di difficoltà per i pescatori. L’erosione costiera, in sostanza, sta intensificando i suoi effetti, forse è davvero arrivata l’ora che le istituzioni competenti prendano atto dell’assoluta necessità di trovare una soluzione. Non c’è in gioco solo la tutela degli interessi dei pescatori, ma va valutato il progressivo assottigliarsi dell’arenile soprattutto nel tratto che dal fosso San Giovanni porta sino al Mesima. In prossimità della foce del fiume la spiaggia sta praticamente scomparendo. Gli effetti dell’erosione sono più che mai visibili nella scogliera a nord della Marina. La zona della “Praicciola”, una volta costituita da una spiaggia tutta scogli di piccole dimensioni oggi è quasi scomparsa, il litorale s’è ritirato di qualche metro. Non è da escludere che il moto ondoso abbia “prelevato” tutte le pietre dalla “Praicciola” per poi depositarle sull’arenile. A pagare prezzo per queste continue variazioni del profilo del litorale sono soprattutto i pescatori il cui numero continua ad assottigliarsi sia per difficoltà oggettive esistenti che per la tendenza dei giovani a non ereditare il mestiere dei genitori. La soluzione giusta non può che essere quella della costruzione del porto e della realizzazione di barriere frangiflutto. <Di fronte alla barriera pietrosa creatasi lungo la battigia e alle giuste lamentele dei pescatori che non potevano andare a pescare – afferma Biagio D’Ambrosio – abbiamo indirizzato formale richiesta di intervento all’Ufficio tecnico comunale. Intervento che l’architetto Emanuele Miano ha effettuato con tempestività disponendo che le ruspe rispingessero a mare gli scogli creando dei varchi per il passaggio delle barche>. Le mareggiate successive hanno però ricreato la stessa situazione di prima e nel pomeriggio di ieri la ruspa è ritornata sul litorale sempre su disposizione dell’architetto Miano particolarmente sensibile agli appelli dei marinai. <Questi scogli – sostiene il pescatore Giuseppe Mercuri – arrivano dalla “Praicciola” sotto la spinta dello scirocco, poi il maestrale, in genere, li ricopre. La situazione, però, negli ultimi anni è notevolmente peggiorata>. Preoccupato anche Francesco Saladino, figura di spicco della marineria locale. <Una volta – racconta – su questa spiaggia c’erano oltre cento barche. Il paese viveva di pesca. Oggi le barche sono poche decine, segno che la marineria rischia di scomparire se non si interviene. Da sempre – aggiunge – aspettiamo il porto. Per noi è di importanza vitale per il rilancio della pesca. L’alternativa è la fine di un’attività secolare>.
30dicembre
EROSIONE, BARRIERA DI SCOGLI LUNGO LA BATTIGIA La pesca in difficoltà, i pescatori protestano, il Comune interviene
Tempo di Lettura:3 minuti