All’assemblea anche i sindaci di Limbadi e San Calogero: chieste garanzie Laboratorio d’analisi e continuità assistenziale. Il grido della comunità si leva alto contro l’Asp

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laboratorio d'analisiIl laboratorio d’analisi va riattivato e la struttura ospedaliera va attrezzata con servizi capaci di garantire sicurezza all’intero comprensorio. La mobilitazione non cesserà se dal palazzo dell’Asp non saranno date garanzie di interventi risolutori e definitivi. Questa la volontà emersa a conclusione dei lavori dell’assemblea popolare convocata per gridare il disappunto della città non solo per la chiusura del laboratorio d’analisi, ma anche per i ritardi nel varo di una sanità adeguata alle esigenze del territorio.

La pioggia e il freddo, in sostanza, non hanno scoraggiato nessuno e nell’aula consiliare, gremita in tutti gli spazi, è andata in scena la rabbia della gente che non intende vedersi portar via il poco che c’è.

«Vogliamo che ci riconoscano – ha asserito Peppino Cavallari coordinatore della riunione – il diritto ad avere un servizio sanitario, la nostra dignità, la nostra esistenza». Gli interventi si sono susseguiti a ritmo serrato. Ognuno ha portato il proprio contributo di idee e d’esperienza. S’è puntato l’indice contro i vertici dell’Asp, ma anche contro la politica e la rassegnazione che, spesso, in città, la fa da padrona. «Non ci interessa il piano di rientro – ha urlato Mimmo Pagano responsabile della Uil pensionati –. Dobbiamo portare avanti tanto la battaglia per il ripristino del laboratorio che quella per avere la continuità assistenziale». Il no alla politica dei tagli che penalizza sempre le fasce deboli è arrivato anche dal prof. Agostino Mercuri, mentre Carmelo Lebrino ha sollecitato il coinvolgimento nella protesta dei comuni viciniori. La diffidenza non ha ceduto il passo alla fiducia anche perchè «l’ambulatorio d’analisi – ha sostenuto Biagio D’Ambrosio – può sopravvivere con piccoli accorgimenti tecnici».

Attenzione puntata anche sulla richiesta della continuità assistenziale che passa anche attraverso la condivisione dei comuni limitrofi. Rosario Spasari, sindaco di Limbadi, e Nicola Brosio, sindaco di San Calogero, non si sono tirati indietro. Entrambi hanno garantito al loro collega Reggio e all’assemblea che, di fronte ad una presa di posizione univoca, non faranno mancare la loro disponibilità al dialogo.

La lotta continua. Per giovedì prossimo è previsto lo sciopero generale e, nel frattempo, i consigli comunali del comprensorio approveranno un documento da sottoporre all’attenzione dei vertici dell’Asp.

Pino BrosioAuthor

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