L’assessore Valerioti non accetta il richiamo del sindaco e replica «Non abbiamo amministrato bene»

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Il rimpasto annunciato dal sindaco Salvatore Reggio non arriva. E non arriva neppure la revoca formale della delega agli assessori Domenico Valerioti e Gianluca Zamparelli apertamente accusati di non aver saputo gestire le deleghe ricevute. L’iniziativa del primo cittadino ha solo acuito la tensione all’interno dell’amministrazione. Il consiglio comunale, convocato per lunedì alle 17, è cominciato alle 20,30. I consiglieri del gruppo “Uniti per Nicotera” hanno disertato la seduta. Una spaccatura verticale foriera di tempesta, mentre sul tavolo del sindaco è arrivata una lettera di «osservazioni e precisazioni» vergata dall’assessore Valerioti. Una disamina dettagliata di questo primo anno d’amministrazione e nella quale, dopo aver messo sulla graticola il sindaco per i suoi atteggiamenti poco aperti al dialogo e per alcune scelte operate in solitudine, arriva alla conclusione che «evidentemente non abbiamo amministrato bene» e bisogna avere «il coraggio di ammettere che qualcosa non ha funzionato come è emerso negli incontri di quartiere e di frazione durante i quali la scarsa partecipazione e le critiche mosse dalla gente hanno segnalato un disagio diffuso».

Le incomprensioni sono cominciate con le dimissioni presentate e poi ritirate da Reggio senza una motivazione adeguata e, soprattutto senza più aprire il dialogo con il gruppo consiliare. La nomina di un esperto di inquinamento ed erosione costiera che avrebbe dovuto affiancare l’assessore è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Se la stagione balneare è stata un disastro è strano che pur «in presenza di una figura “altamente professionale” – commenta Valerioti – un’assenza di appena dieci giorni, a stagione ormai inoltrata, abbia potuto causare disagio alla cittadinanza tutta». È,invece, passata inosservata «la più lunga assenza del nostro vicesindaco». Atteso, comunque, che quanto asserito da Reggio è «poco convincente» Valerioti «ritiene di poter continuare il proprio mandato». Con buona pace di chi si aspettava le dimissioni.

Pino BrosioAuthor

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