Nicotera si stringe attorno al maresciallo Nicola Storniolo, ferito in Afghanistan, e la commissione straordinaria che gestisce l’ente comunale (Marcello Palmieri, Angela Diano, Eugenia Salvo) si fa portatrice del pensiero dell’intera cittadinanza consegnandogli, nel corso di una significativa e partecipata cerimonia, una pergamena ricordo. Una semplice testimonianza dell’affetto della gente <con l’augurio – si legge nella motivazione – che il suo esempio possa contribuire a far rinascere nelle coscienze dei suoi concittadini l’orgoglio di servire la propria terra nel rispetto dei valori alti della Costituzione della nostra Repubblica>. Un attestato, quindi, di stima e vicinanza al sottufficiale ferito, ma, contestualmente, anche un chiaro messaggio ai cittadini perchè ritrovino l’orgoglio di essere nicoteresi lavorando in sinergia per la rinascita del comprensorio. E a riportare il sorriso sulle labbra del militare ferito contribuiscono, oltre al calore e all’affettuosità dei partecipanti, anche la presenza alla cerimonia di una rappresentanza di colleghi del 1° Reggimento Bersaglieri guidata dal maggiore Giuseppe Adduci, nonché la compatta presenza dei vertici istituzionali con in testa il prefetto Michele di Bari, il questore Giuseppe Cucchiara e il ten. colonnello Daniele Scarnecchia, responsabile del comando provinciale dei Carabinieri. Presenti anche il maresciallo Domenico Rubino, temporaneamente comandante della caserma di Nicotera, e il maresciallo Antonio Spampinato responsabile del comando stazione di Nicotera Marina, nonché Michelangelo Cambareri, comandante della delegazione di spiaggia della Capitaneria di Porto con sede a Nicotera Marina. La Guardia di Finanza ha, invece, fatto pervenire una nota per esprimere totale solidarietà al maresciallo Storniolo. La manifestazione prende il via con un breve saluto del commissario Palmieri. Poi, a portare il messaggio della Chiesa interviene don Francesco Vardè, parroco della Cattedrale dell’Assunta che auspica <una società senza odio, violenza e soprusi> rimarcando che <questo deve essere un momento di consapevolezza e di riflessione, ma anche di commosso ricordo del sergente Silvestri, caduto in Afghanistan, e di quei militari rimasti seriamente feriti>. A rinnovare il significato dell’impegno dei nostri soldati sul fronte della pace prendono la parola anche il ten. colonnello Scardecchia ed il questore Cucchiara, nonché il prefetto Michele di Bari, arrivato in città per esprimere vicinanza al maresciallo Storniolo e testimoniare l’attenzione della prefettura per i problemi dell’intero territorio. Un intervento il suo che spazia sui valori della pace e della libertà, ma anche della vita <che deve continuare memore e consapevole – sottolinea – di quanto successo anche agli altri militari ai quali va il nostro pensiero perchè mentre qui si coglie qualche sorriso altrove è tragedia>. Purtroppo <la pace – sostiene il responsabile dell’Ufficio territoriale di governo – passa attraverso la morte> e ogni comunità paga il proprio contributo per alimentare la speranza di un futuro diverso>. In ogni caso <con questo omaggio a lei e ai caduti – aggiunge – l’istituzione dimostra la sua maturità. Lei dovrà sempre sapere che, oltre allo Stato, ci sono persone che la sostengono e saranno sempre vicini alla sua famiglia>. Evidente l’emozione del maresciallo Storniolo. Ricorda, a cerimonia conclusa, quei terribili momenti della tragedia, il caos, il triste vento di dolore e morte, ma, ribadisce, <nessuna paura>. Nonostante una scheggia conficcata nella gamba sinistra e, al momento, non operabile, ostenta sicurezza. <Sto bene – assicura – e sono pronto a ripartire. I nostri ragazzi sono sempre impegnati a portare avanti la missione continuando a dare il massimo. La gente afghana ci vuole bene e dimostra gratitudine per il nostro lavoro>. Il suo pensiero, quindi, è costantemente rivolto ai suoi commilitoni ancora sull’avamposto del Gulistan. Lacrime agli occhi, confessa grande preoccupazione per loro perchè <stando qui – dice – mi sembra di averli abbandonati, traditi>. Il maggiore Adduci lo rincuora. <Ha dato il massimo – racconta – per la buona riuscita della missione e per organizzare al meglio la partecipazione del suo reparto. E’ stato sempre presente a tutte le attività addestrative affrontando notevoli sacrifici. Ora è pronto a ripartire, ma sarà il comando a decidere tutto>. La moglie, Teresa Spinoso, gli si stringe al fianco. E’ serena. <Ringrazio tutti – asserisce – e soprattutto i miei fratelli e i miei genitori che non m’hanno lasciato un attimo sola. Un grazie di cuore alle istituzioni e a tutti i miei concittadini>. Il progetto di Nicola è semplice: ritornare ancora in Afghanistan e mettere ancora in gioco la sua vita per difendere quel Tricolore che altri, in Italia, quotidianamente offendono.
06aprile
NICOTERA SI STRINGE ATTORNO AL MARESCIALLO STORNIOLO: “Sto bene e sono pronto a ripartire, la gente afghana ci vuole bene”.
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