Nei corridoi del palazzo municipale, il silenzio regna sovrano. L’insediamento della commissione d’accesso agli atti mirata all’accertamento di eventuali condizionamenti mafiosi ha disorientato tutti. Le porte degli uffici sono quasi tutte chiuse. I dipendenti, in gran parte, sono impegnati a ricavare le copie di tutti gli atti prodotti dall’amministrazione guidata da Salvatore Reggio dal giugno 2008 a oggi. Entro dieci giorni bisognerà fotocopiare una montagna di documenti. Sindaco e consiglieri ostentano tranquillità. Tutti giurano sulla regolarità degli atti eppure la commissione è arrivata. Bisognerà solo capire cosa ruota attorno al suo insediamento.
In diciotto mesi di gestione la giunta Reggio, insediatasi nel maggio scorso e dopo che per tre anni a Palazzo Convento avevano fatto il bello e il cattivo tempo tre commissari straordinari, s’è limitata in buona parte a gestire l’ordinario. Grandi opere e quindi grandi appalti non ne sono stati fatti. I dissidi interni, anche se sfociati in scambi di addebiti tra sindaco e due assessori, non si ritiene possano aver avuto alcun peso nella nomina della commissione d’accesso. Probabilmente, l’emanazione del provvedimento prefettizio più che l’attività degli ultimi mesi si trascina dietro altri problemi. In primis la presentazione di una sola lista nella competizione elettorale dello scorso aprile, un evento subito attenzionato dalle forze dell’ordine. La tegola della commissione, comunque, ha, in qualche misura, ricompattato la squadra di Reggio. Ora che le gatte da pelare sono ben altre, la nascita del gruppo “Uniti per Nicotera”, la crisi politico-amministrativa, il ventilato rimpasto dell’esecutivo, le dimissioni degli assessori Domenico Valerioti e Gianluca Zamparelli, sono tutti fatti ormai passati in secondo piano. A porre fine alle ostilità sono proprio i consiglieri del gruppo “Uniti per Nicotera”. «Appresa con sgomento – asserisce il capogruppo Francesco Tripaldi – la notizia che apposita commissione ha chiesto l’accesso agli atti dell’amministrazione dal giugno 2008 ad oggi, viene sospesa ogni attività di opposizione al sindaco ed al gruppo che a lui fa capo». Una scelta che probabilmente non produrrà particolari effetti, ma «continuare sarebbe senza dubbio – continua Tripaldi – atto di sciacallaggio politico». I consiglieri di “Uniti per Nicotera”, peraltro, non esitano a sottolineare il fatto che «nell’ipotesi che dalle indagini in corso emergano responsabilità di carattere penale, ci costituiremo parte civile in ogni procedimento che sarà instaurato». Il dibattito in città è abbastanza vivace. Su quelle che saranno le decisioni del sindaco e dei consiglieri le scommesse sono aperte. C’è chi giura che in Municipio non cambierà nulla, ma non mancano quelli che ritengono le dimissioni di Reggio e dei suoi sostenitori dietro l’angolo. Forse, se ciò accadesse, si sarebbe ancora in tempo – l’esito del lavoro della commissione non è scontato, ma generalmente le probabilità che tutto finisca in una bolla di sapone sono davvero poche – per evitare guai peggiori con la nomina di un commissario prefettizio e il ricorso alle urne in primavera. L’ipotesi che Nicotera, con due scioglimenti consecutivi del Consiglio perché permeabile alle infiltrazioni della criminalità, diventi agli occhi di tutti la città a più alta densità di rischio non è infondata.