Continuano a tutto campo le indagini sul furto perpetrato a danno di una gioielleria del centro. Gli investigatori dell’Arma stanno passando al vaglio filmati dell’impianto di videosorveglianza, testimonianze, possibili modalità di esecuzione dell’incursione notturna. Un lavoro complesso, che, però, potrebbe sfociare in risultati concreti. Il bottino è tutto da quantificare, ma il valore dovrebbe essere notevole. In città i furti, in sostanza, non si fermano più. La preoccupazione dei cittadini è alta. I malviventi continuano a pigliare di mira abitazioni private, negozi e scuole. Arrivano per lo più in prossimità dell’alba, superano senza difficoltà ogni sistema d’allarme posto a difesa del loro bersaglio, arraffano velocemente tutto quello che trovano a portata di mano e poi spariscono nell’ombra facendo perdere le loro tracce. A fare le spese questa volta è stata la gioielleria di proprietà di Marianna D’Agostino, sita all’inizio del corso Cavour. Il furto s’è verificato avant’ieri notte. La dinamica non si discosta da quella che ha caratterizzato altri furti. Poco dopo le quattro del mattino, gli autori del colpo hanno raggiunto la zona sita alle spalle della gioielleria. Per entrare in azione non hanno avuto bisogno di scale o altro. Hanno, infatti, superato senza difficoltà la recinzione di un piccolo giardino e, approfittando di una scala in cemento, si sono portati all’altezza di un balconcino che, attraverso un finestrone rafforzato con grate in ferro ed una finestra più piccola che s’affaccia su un bagno interno, immette nell’esercizio commerciale.
Proprio su quest’ultima s’è concentrata l’attenzione. Utilizzando, probabilmente, un flessibile, hanno segato le sbarre in ferro della grata esterna e divelto quella interna. Un dei malviventi, sicuramente non robusto di corporatura, s’è calato nel negozio facendosi verosimilmente seguire da uno o più complici. La prima preoccupazione è stata quella di disattivare l’impianto di videosorveglianza staccando la corrente ed il gruppo di continuità. Scambiandolo probabilmente per una telecamera, hanno manomesso un congegno che ha fatto scattare l’allarme. Mentre il segnale delle anomalie in corso arrivava sui cellulari dei proprietari residenti nella vicina Limbadi, i ladri hanno accelerato al massimo le operazioni di rastrellamento di oggetti di valore. Hanno, quindi, forzato le numerose vetrine chiuse ermeticamente, ma per loro sfortuna non tutte hanno ceduto. Dopo qualche minuto, probabilmente perché messi in allarme dal rumore dell’auto dei proprietari arrivati a tutta velocità su corso Cavour, hanno abbandonato velocemente il campo d’azione e, scavalcata la recinzione del giardino, sono spariti nel buio. Agli occhi di Marianna D’Agostino e dei suoi familiari, appena sollevata la serranda, s’è presentato uno spettacolo sconfortante.
Alcune vetrine quasi del tutto svuotate, le altre inutilmente forzate. Terra sparsa dappertutto perché forse s’era appiccicata alle scarpe dei ladri nell’attraversare il giardino, la finestra del balcone spalancata. Da lì a poco, nei locali della gioielleria arrivavano i Carabinieri di Nicotera e Nicotera Marina, nonché i militari del Nucleo operativo e radiomobile di Tropea guidati dal tenente Renato Lanzolla in costante contatto col maggiore Dario Solito comandante della Compagnia. L’area interessata dall’episodio criminoso è stata ispezionata metro per metro, ma nulla si sa sull’esito del sopralluogo. Le indagini, scattate tempestivamente, non trascurano alcuna ipotesi. La gioielleria D’Agostino era stata recentemente ristrutturata di sana pianta ed era stata riaperta al pubblico pochi giorni prima di Natale. Peraltro, la proprietaria ed i suoi familiari avevano già vissuto momenti ancora più brutti qualche anno fa. Il 30 aprile 2010, infatti, a irrompere nel negozio era stato un commando di rapinatori che, oltre a portare via oggetti preziosi, non avevano risparmiato l’aggressione fisica.