Uffici scolastici e sindacati in piena attività. I nodi al pettine sono tanti e le varie componenti sono impegnate nella soluzione dei problemi puntando sul confronto costruttivo piuttosto che su sterili forme di contrapposizione. Non a caso stamattina, nella sede dell’Ambito territoriale guidato da Giuseppe Mirarchi, ci sarà un incontro tra responsabili degli uffici competenti in materia di organico e assunzioni e i rappresentanti delle forze sindacali per analizzare la situazione del personale Ata che, sulla scorta della revisione degli organici a livello regionale, vede il Vibonese perdere quattro posti di collaboratore scolastico e uno di assistente amministrativo. <Cinque unità in meno – dice Raffaele Vitale, segretario interprovinciale della Cisl Scuola – che, in apparenza, sembrerebbero significare poco, ma che, in realtà, non faranno altro che accrescere le difficoltà dei dirigenti scolastici nell’organizzazione dei servizi. Non si dimentichi – aggiunge – che il nostro territorio
presenta difficoltà di varia natura e, specialmente a livello di Primaria e Infanzia, ci sono molti plessi per la cui apertura ci sarà da fare i salti mortali. In ogni caso, ci troviamo di fronte al venir meno di altri cinque posti in una realtà provinciale di per sé afflitta da elevati livelli di disoccupazione>.
Cresce anche l’attesa per le immissioni in ruolo. Il 21 luglio prossimo usciranno i trasferimenti della scuola secondaria di secondo grado e, soltanto dopo la loro pubblicazione, si potrà conoscere la consistenza del contingente di posti disponibili per immettere in ruolo i docenti precari. Le operazioni dovranno essere completate entro il 15 agosto e c’è il rischio concreto che molte attese vengano deluse. Le cattedre libere sarebbero davvero poche e le continue sforbiciate agli organici non aiutano di certo la soluzione dei problemi. Lamentele partono anche dalle sedi sindacali alle prese in questi giorni con la compilazione dei modelli B relativi alle sedi scelte dai docenti di seconda e terza fascia. Il sistema attivato dal ministero risulta, infatti, di estrema lentezza, ma le ripetute proteste sarebbero, ad oggi, cadute nel vuoto.