Centro accoglienza migranti, il Comitato spontaneo incontra la commissione straordinaria

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I migranti non sono ancora arrivati, ma le polemiche sono già alle stelle. Tutti si guardano bene dall’assumere atteggiamenti razzisti, ma, alla resa dei conti, la città si divide. C’è un Comitato spontaneo di cittadini che contesta l’alone di mistero che avvolge la questione e punta il dito contro i vertici istituzionali che si sarebbero guardati bene dal coinvolgere la popolazione nelle scelte da fare, ma, col passare delle ore, tende a prendere voce anche una parte della cittadinanza che si dimostra pronta a spendersi per aiutare i 168 extracomunitari in arrivo a calarsi nella nostra realtà. Con un articolato documento, prende posizione, infatti, il “Cantiere sociale”, mentre, con un lungo post affidato a facebook, in campo scende anche il parroco della Cattedrale, don Francesco Vardè per rimarcare il suo ideale cristiano <di sognare un mondo non fatto di muri, steccati, intolleranza verso “l’altro”>.

Prende anche le distanze da forme di xsenofobie che sono <fermento di discordie, inimicizie, separazioni, divisioni e contrapposizioni che rallentano e spesso impediscono il cammino di convivenza civile>. Tutte posizioni che ognuno cerca di elaborare senza acredine e che , comunque, sembrano muoversi sul piano ideologico, religioso e razionale seguendo un filo logico, una propria verità. Il Comitato spontaneo, formatosi al primo diffondersi di notizie riguardanti l’arrivo dei migranti, è stato ricevuto venerdi scorso dalla commissione straordinaria i cui componenti continuano a ribadire di non essere ancora in possesso di alcuna comunicazione ufficiale. Difficile accettare l’idea che in città possano arrivare quasi duecento persone senza che chi gestisce la cosa pubblica venga messo al corrente della situazione. In ogni caso, durante l’incontro, il Comitato ha spiegato alla triade la sua posizione tendente a respingere un evento imposto dall’alto e che dovrebbe registrare la collocazione dei migranti in una struttura alberghiera ubicata nel centro abitato ed esposta ad inconvenienti di varia natura. L’area antistante la struttura, infatti, viene destinata nel Psc ad accogliere i cittadini in caso di calamità sismica e, soprattutto, sorge nelle immediate vicinanze delle scuole materne e superiori. I membri del Comitato hanno, altresì, contestato la scelta da parte della prefettura di un albergo che avrebbe beneficiato di un cospicuo finanziamento pubblico per essere riqualificato e destinato, con vincolo quindicennale, alle attività turistiche.

don francesco vardè
don francesco vardè

Evidenziate anche altre serie irregolarità che da sole avrebbero dovuto portare all’esclusione della stessa struttura come sede di centro per l’accoglienza. Si muove su un altro livello il “Cantiere sociale” i cui dirigenti ritengono, invece, che gli unici immigrati che non dovrebbero trovare ospitalità sul nostro suolo sono quelli che arrivano in Italia accolti a braccia aperte dal nostro governo e che non fanno altro che depredare l’Italia di ogni risorsa, acqua compresa. La presenza dei migranti <piuttosto che una minaccia per il quieto vivere> viene vista come <un benefico novum, umano, culturale, sociale ed economico>. Scatta, infine, l’invito alle persone che <si riconoscono nei valori dell’antirazzismo e nei valori cristiani a boicottare quelle attività commerciali che propongono una petizione anacronistica e vergognosa>. Forse bisognerebbe dare spazio alle parole di don Vardè, che, pur riconoscendo che nella vicenda migranti ci sono zone d’ombra, invita tutti <alla calma e alla responsabilità> rifuggendo <atteggiamenti di disprezzo che non sono né evangelici né degni di persone ragionevoli>.

Pino BrosioAuthor