Sul litorale tornano i sommozzatori dei carabinieri. La ricerca di eventuali tubi abusivi che potrebbero scaricare a mare liquami non si ferma. La sensazione è che questa volta si voglia decisamente sgomberare il campo da ogni annosa e dannosa illazione. A spingere in questa direzione ci sono la commissione straordinaria (Adolfo Valente, Michela Fabio, Nicola Auricchio), il movimento “14 luglio”, i carabinieri di Nicotera Marina guidati dal maresciallo Fabio Cirone e coadiuvati dai colleghi delle motovedette di Vibo Marina, nonché dal gruppo carabinieri-forestali di Vibo Valentia e dal personale della delegazione di spiaggia di Nicotera. E, a monte, c’è pure la Procura della Repubblica di Vibo il cui nuovo responsabile Bruno Giordano sembra dimostrare particolare attenzione verso i problemi ambientali. L’arrivo dei sommozzatori appare chiaramente collegato all’attento lavoro di ricerca messo in atto lunedì scorso.
In quell’occasione, tutto il gruppo di “ricercatori” prima ha ispezionato la condotta fognaria e le stazioni delle pompe di sollevamento, poi, nel pomeriggio, s’è spostato a mare. L’attività a terra s’è sviluppata soprattutto su indicazione degli esponenti del “14 luglio” Beniamino Lapa e Pasquale Pagano. L’obiettivo era quello di prendere atto di alcune criticità legate alle carenze strutturali della condotta fognaria che spinge i liquami sino al megadepuratore di Gioia Tauro. In realtà, il grosso tubo che costeggia il litorale ad un certo punto si riduce di diametro creando una sorta di imbuto che, sotto la spinta della pressione provocata dalle pompe di sollevamento, genera frequenti rotture con fuoruscita di liquami. Liquami che vanno a finire negli agrumeti circostanti oppure nei canali delle acque bianche creando danni non indifferenti. I tecnici del “14 luglio”, peraltro, si stanno facendo carico della redazione di una mappa della rete fognaria che, stranamente, in Comune mancherebbe.
Il maresciallo Cirone e tutto il resto del gruppo, nel primo pomeriggio si sono spostati a mare dove, grazie all’impiego di una motovedetta dei carabinieri con a rimorchio una barca in resina con a bordo militari dell’Arma specializzati nell’uso del geomagnetometro, è stato effettuata l’ispezione dei fondali dall’abitato di Marina alla foce del Mesima. Le anomalie riscontrate hanno determinato l’arrivo dei sommozzatori che hanno provveduto a ispezionare gli specchi d’acqua sospetti. Per saperne di più, però, bisogna attendere i datti ufficiali, che, stando alla velocità con cui si sta procedendo, dovrebbero essere resi noti in tempi brevi.