Tace la diocesi, tacciono Susanna Camusso e la Cgil. La scena è ancora tutta per don Pippo Larosa, parroco di Zungri piccolo centro agricolo sull’altopiano del Poro, che, giovedì sera, senza minimamente pensare al putiferio che avrebbe scatenato, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto che lo ritrae mentre punta una pistola d’epoca contro lo schermo di un televisore sul quale campeggia la figura di Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil. Un gesto incomprensibile che l’ha infilato in una delicata situazione dalla quale ora prova ad uscire affidando all’avv. Carmine Pandullo del Foro di Vibo, il compito di spiegare il perché della pubblicazione della foto. Il legale di fiducia esordisce, quindi, precisando subito che <è solo per via di una sfortunata casualità che, in quel preciso frangente, fosse trasmessa sullo schermo un’immagine del rispettabilissimo segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso>.
Evidenzia <l’assoluto biasimo> nei riguardi della condotta del parroco, che, resosi conto della gravità del suo gesto <vive in un profondo stato di angoscia dovuta all’enorme interesse, non previsto, suscitato dalla vicenda>. L’avv. Pandullo, sostiene che don Pippo <in primo luogo, profittando della casualità della ripresa televisiva della Camusso, contestualmente allo scatto della foto e sottovalutando la carica lesiva deÌ gesto alla luce dell’ambito ludico e scherzoso del social network Facebook, ha aggiunto un proprio colorito commento all’immagine, del tutto inopportuno>. In secondo luogo <ha ignorato l’eco mediatica che la suddetta foto avrebbe potuto avere nell’enorme “piazza virtuale” di Facebook, nonché i danni che ne sarebbero conseguiti per tutti i soggetti coinvolti, compreso lo stesso parroco>. Tuttavia, <è opportuno evidenziare l’animo scherzoso che, in modo risaputo, contraddistingue il noto parroco, al punto da indurre l’intera comunità dei propri amici e fedeli ad intervenire in difesa della sua assoluta buona fede>. Peraltro, va tenuto presente che <è lo stesso parroco ad autobiasimarsi, ritenendo opportuno porgere le più sentite scuse a Susanna Camusso, sia come donna, sia nella sua qualità di segretario nazionale della Cgil>. L’auspicio, naturalmente, è che la Camusso <possa accoglierle comprendendo lo spirito goliardico e la successiva presa di coscienza del parroco in ordine alla inopportunità e potenziale offensività del proprio gesto>.
L’avv. Pandullo coglie l’occasione anche per chiarire la vicenda relativa al restauro del quadro della Madonna della Neve tornata a galla nelle ultime ore. In proposito <al fine di ristabilire una più precisa rispondenza alla realtà – sottolinea l’avv. Pandullo – s’intende chiarire che il parroco don Pippo Larosa è subentrato alla guida della comunità religiosa di Zungri nel 2016 e l’iter relativo all’affidamento dell’incarico in questione, secondo quanto affermato dallo stesso don Pippo Larosa anche in altre occasioni, è stato espletato dal precedente parroco>. Questa verità emergerebbe anche dalle specifiche autorizzazioni della Soprintendenza dei beni Culturali di Cosenza.