A poco più di un mese dall’insediamento a palazzo Convento il bilancio dell’attività della commissione straordinaria lascia perplessi: zero delibere di Consiglio, zero delibere di Giunta. Il dato potrebbe indurre ad una lettura critica del loro impegno, in realtà non è così. Sin dal primo giorno, i componenti della triade commissariale (Michela Fabio, Adolfo Valente e Nicola Auricchio)) si sono trovati alle prese con problemi di notevole portata quali quelli dell’acqua non potabile, della depurazione e del mare sporco per non parlare della pulizia dei canali di irrigazione che attraversano tutta la pianura di Nicotera Marina ed i cui alvei si presentano quasi del tutto ostruiti da imponenti canneti e materiale di ogni tipo. Il loro primo impatto l’hanno avuto con Movimento 14 luglio riunito nell’aula consiliare. Senza esitazione alcuna hanno affrontato l’assemblea pervasa dal malumore popolare e ne sono usciti tra gli applausi dopo aver garantito la piena disponibilità a ricercare soluzioni adeguate per tutte le emergenze avvalendosi della collaborazione dei cittadini. E, tutto sommato, stanno mantenendo fede agli impegni presi.
La loro presenza in Comune è costante. O, per meglio dire, tutti i giorni nella sede municipale è presente almeno un commissario, mentre il giovedì sono presenti tutti e tre. E’ probabile che già da domani comincino ad adottare le prime delibere. Rispetto alle esperienze passate, sembra esserci maggior consapevolezza del ruolo ricoperto. In ogni caso, la loro azione di verifica della situazione e dei problemi esistenti appare costante e, non a caso, hanno preso parte ad una serie di incontri con i rappresentanti della Regione e con i tecnici del “14 luglio” con l’obiettivo di elaborare un quadro chiaro degli interventi da effettuare sul territorio. Al momento, l’attenzione è concentrata sulla individuazione di un’area idonea alla trivellazione di almeno un pozzo da utilizzare per sanare le carenze idriche di Nicotera Marina.
I fondi occorrenti sono stati messi a disposizione dalla Regione ed il responsabile dell’area tecnica, Carmelo Ciampa, nel corso di un recente incontro s’è preso quindici giorni di tempo per procedere alle indagini idrogeologiche necessarie per individuare la zona più ricca di falde acquifere. Zona che pare sia stata già individuata e non sarebbe neppure distante dal serbatoio che già serve Nicotera Marina. I tempi per completare l’iter burocratico e avviare la trivellazione del pozzo non dovrebbero essere lunghi. Nell’arco di una quindicina di giorni i lavori potrebbero essere completati. Poi ci sarà la fase dei prelievi e delle analisi dell’acqua, operazioni che si presume saranno effettuate a più riprese prima che le risorse idriche captate vengano immesse nella rete di distribuzione. Prima dell’estate la non potabilità dell’acqua potrebbe essere solo un brutto ricordo. Nuovi pozzi significano, peraltro, dotare il territorio di un sistema idrico autonomo con conseguente sganciamento dalla Sorical. Un obiettivo questo di cui si parla da tempo, ma che per la prima volta sembra concretamente a portata di mano. Intanto, stanti le notizie positive emerse dagli ultimi incontri, la popolazione appare disponibile a sopportare i residui disagi anche se l’acqua che sgorga dai rubinetti non pare abbia più quei colori giallognolo o marrone che ha sempre spaventato l’utenza. Naturalmente, sulla commissione straordinaria grava la responsabilità di seguire da vicino l’espletamento tempestivo di tutte le procedure burocratiche. Ogni ritardo potrebbe essere un serio ostacolo ad un programma dalla cui realizzazione dipendono non solo le sorti della prossima estate, ma anche della flebile speranza di rinascita economica del territorio.
Da rimarcare che, per potenziare la condotta che trasferisce i liquami fognari dell’intero territorio comunale al megadepuratore Iam di Gioia Tauro, la Regione ha messo a disposizione dell’ente circa 400mila euro. La somma verrà utilizzata prima dell’estate per affrontare le non poche emergenze esistenti lungo il tracciato Nicotera Marina – fiume Mesima che conta la presenza di ben sette stazioni di sollevamento. In programma c’è la sostituzione delle pompe più vecchie con altre nuove, mentre quelle ancora in condizione di operare saranno sottoposte ad attenta revisione con eventuale sostituzione delle parti che evidenziano inconvenienti. Non basta. Tutte le stazioni di sollevamento, attualmente in condizioni alquanto precarie, saranno messe in sicurezza non solo con interventi sulla struttura, ma anche con impianti di videosorveglianza.
Dal Movimento 14 luglio è partita anche la richiesta dell’installazione di apparecchi misuratori di flusso lungo la condotta. Il loro compito dovrebbe essere quello di verificare che il quantitativo di liquame in partenza da Nicotera Marina sia lo stesso che arriva al megadepuratore di Gioia Tauro. C’è, infatti, il fondato sospetto che buona parte dei liquami non arrivi a destinazione, ma si perda negli agrumeti o nella strada che costeggia il litorale per arrivare, passando nella zona dei villaggi turistici, sino al Mesima. Lo spettacolo della fogna che fuoriesce dai tombini si verifica con una certa frequenza soprattutto lungo il nuovo tratto di lungomare realizzato a Sud di Nicotera Marina, nella zona antistante l’ingresso del villaggio “Tam Tam” e nelle immediate vicinanze del dismesso villaggio Valtur. In passato non sono mancate le accese proteste di residenti e turisti. Probabilmente, tutti gli interventi programmati non basteranno ad eliminare le carenze lamentate. La condotta fognaria che porta a Gioia Tauro sconterebbe, infatti, delle carenze strutturali legate soprattutto alle limitate dimensioni del diametro dei tubi con le immaginabili conseguenze. Ecco, pertanto, tornare d’attualità l’idea di rilanciare il progetto per la realizzazione di un nuovo depuratore. Idea vista di buon occhio sia dalla Regione che dalla commissione straordinaria.
Non va dimenticato, infine, che durante i sopralluoghi effettuati nella zona di Nicotera Marina per verificare la situazione della condotta fognaria ed il suo percorso, i commissari Adolfo Valente e Michela Fabio, nonché i carabinieri e i rappresentanti del Movimento 14 luglio si sono trovati di fronte un altro problema abbastanza serio: i canali di irrigazione sono a forte rischio esondazione per la massiccia presenza lungo il loro percorso di imponenti quantitativi di materiali che impediscono il normale deflusso dell’acqua. Il problema, tempestivamente segnalato anche al competente assessorato regionale, sarà affrontato a breve scadenza. La Regione ha, infatti, assegnato al Comune un finanziamento di 80mila euro che dovrà essere utilizzato per la pulizia di canali e fossi. Qualora si dovessero verificare abbondanti cadute di pioggia, su agrumeti, villaggi e centro abitato incomberebbe il serio rischio di allagamento.