Il problema dell’acqua non potabile cammina ormai lungo una direttrice ben delineata e che, nell’arco di una paio di mesi, dovrebbe sfociare nella soluzione definitiva del problema. Stante la disponibilità finanziaria messa a disposizione dalla Regione per fronteggiare le emergenze e preso atto dell’atteggiamento positivo assunto dalla Sorical dichiaratasi pronta ad effettuare tutti gli interventi necessari per migliorare lo stato di serbatoi e condotte, non c’è che da incrociare le dita e aspettare. L’Ufficio tecnico comunale sta lavorando per fornire all’assessorato regionale competente tutte le schede e gli elaborati richiesti, poi tutto dovrebbe procedere senza intoppi. L’obiettivo è quello di realizzare, a breve, almeno un pozzo per consentire all’ente comunale di usufruire di un sistema idrico autonomo e in grado di fornire acqua di buona qualità. L’attenzione ora si sposta sulla questione mare sporco. Un altro tema di fondamentale importanza e dalla cui soluzione dipende il futuro del litorale e del rilancio turistico ed economico del territorio. I tecnici del Movimento 14 luglio, unitamente a quelli della Regione e del Comune, si sono confrontati a più riprese.
Le idee sono tante, ma metterle in pratica non è semplice. Tutto ruota attorno alla condotta che trasporta i liquami fognari da Nicotera Marina al megadepuratore Iam di Gioia Tauro. I problemi non mancano e gli interventi prospettati sono tanti. Per certo, si lavorerà per potenziare le pompe di sollevamento dislocate lungo il percorso. Attualmente, e siamo d’inverno, liquami fognari fuoriescono in più punti del litorale riversandosi nella strada o negli agrumeti. Uno spettacolo sconcertante e da eliminare prima che l’avanguardia dei vacanzieri approdi nei villaggi del litorale. Sistemi di depurazione, quindi, in primo piano per eliminare tutti gli inconvenienti che ogni estate impedisce al settore turistico di attestarsi su livelli apprezzabili di presenze. Il problema, peraltro, non riguarda solo il litorale nicoterese, ma si espande sino all’Angitola e anche oltre. Ritorna, pertanto, d’attualità il finanziamento di ben 30milioni di euro che il Cipe, nell’ambito nell’ambito del “Piano per il Sud”, aveva destinato, nel 2012, al litorale tirrenico vibonese. Per il pieno utilizzo delle somme stanziate, la Regione aveva individuato tre ambiti territoriali: 1) – la fascia costiera (15 milioni di euro) con i comuni di Tropea (capofila) – Ricadi – Zambrone – Briatico – Parghelia – Zaccanopoli – Ioppolo – Drapia – Cessaniti – Spilinga – Limbadi e Zungri; 2) – l’Angitola (9 milioni) comprendente i comuni di Pizzo (capofila) – Monterosso Cai. – Filadelfia – Francavilla – Capistrano – Filogaso – Maierato – Polia – San Nicola da Crissa; 3) – il Mesima (6 milioni) con interventi nei comuni di lonadi (capofila) – San Calogero – Rombiolo – Filandari – Mileto – Sant’Onofrio- Stefanaconi – San Costantino Calabro e Francica.
Dagli ambiti e dai finanziamenti rimaneva fuori Nicotera la cui rete fognaria, però, è sì collegata col megadepuratore di Gioia Tauro, ma andrebbe completamente rifatta. Atteso che le procedure sono ancora bloccatesi potrebbe accertare la possibilità di inserire Nicotera nel pentolone?Per i lavori di adeguamento delle strutture fognarie e depurative finanziati dal Cipe nel 2012 e da effettuare col sistema del “project financing”, nei tre ambiti prescelti dalla Regione sono stati realizzati gli studi di fattibilità, che, però, sono stati portati avanti con allarmante lentezza. Al momento, l’intero progetto Cipe è fermo negli uffici dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Il presidente Raffaele Cantone sta passando sotto la lente di ingrandimento l’intera progettazione perché ritiene troppo alti i margini destinati ai privati. Ha stilato tutta una serie di rilievi ai quali la Regione a opposto le sue controdeduzioni. La questione, però, rimane sospesa. Dall’Anac non arrivano comunicazioni e i lavori da eseguire per sistemare gli impianti di depurazione lungo la costa tirrenico vibonese possono tranquillamente aspettare. Poco importa che in ballo ci siano le sorti del turismo.
I ritardi accumulati nell’iter burocratico legato al finanziamento del Cipe hanno indotto alcuni mesi fa il consigliere regionale Michele Mirabello a presentare un’interrogazione al governatore Oliverio per avere dati precisi sulla situazione. La risposta ricevuta aveva escluso il rischio che si potessero perdere i fondi. Secondo l’esponente del Pd, al momento, l’ambito 1 con Tropea capofila ha pubblicato il bando di gara ed ha proceduto all’aggiudicazione provvisoria della concessione; l’ambito 2 di Pizzo deve ancora pubblicare il bando di gara e l’ambito 3 di Ionadi si ritrova con la gara in via di aggiudicazione. I ritardi che si erano accumulati erano già pesanti. Ora l’Enac col blocco dell’iter burocratico li sta ampliando a dismisura. Se ne verrà fuori?