Un’accogliente stanza allestita nella casa circondariale dal “Soroptimist international club” di Catanzaro, rappresentato dall’avv. Antonella Prestia, e destinata ad agevolare gli incontri dei minori con i genitori incappati nel rigore della legge e detenuti. Decisamente una bella e interessante iniziativa, uno scatto di civiltà, un saper guardare al presente e al futuro senza farsi condizionare da brutti eventi legati al passato. Tutto sommato, un modo intelligente per consentire a chi sta dietro le sbarre non solo di mantenere vivi i sentimenti familiari, ma anche di rimanere agganciati alla vita usufruendo, nel pieno rispetto del dettato costituzionale, di tutte le condizioni utili ad alimentare la voglia di recupero e di riscatto. Per i genitori in cella non c’è niente di più efficace e produttivo che la possibilità di sentire vivi i legami con la famiglia. <Il nostro impegno teso a garantire i diritti dei minori giorno dopo giorno, storia dopo storia – spiega Antonella Prestia, presidente del “Soroptimist internatikonal club” di Catanzaro – questa volta è consistito nell’allestire su tutto il territorio nazionale, e quindi in tante case circondariali, spazi adeguati a questi incontri perché la relazione figlio – genitore possa trovare una sua dimensione piena e vera. Uno spazio – aggiunge – in cui favorire continuità affettiva e il mantenimento di un’identità genitoriale. Uno spazio che rispetta una dignità mai persa>. Soddisfatto per l’iniziativa anche Mario Antonio Galati, responsabile dello stabilimento penale di contrada “Cocari” che nel suo intervento ha sottolineato le finalità dell’iniziativa. Un progetto di chiaro spessore che è stato presentato ai detenuti ai quali è stato anche consentito di assistere ad uno spettacolo teatrale. Presente alla manifestazione anche l’assessore Silvia Riga, nonchè il presidente del Tribunale Alberto Filardo. Parole di apprezzamento per il progetto sono pervenute agli organizzatori della manifestazione anche da parte del sindaco Elio Costa. A suo avviso <la realizzazione di un ambiente che mette al centro il minore e la genitorialità rappresenta in modo concreto la vicinanza della città ad una realtà fatta di emarginazione, vulnerabilità e solitudine>. Soddisfazione per la città <nell’ottica – rimarca il primo cittadino – sia di ricerca di “normalità”, che caratterizza il programma del sindaco, sia di tutela della famiglia>.
29gennaio
Nel carcere di Vibo genitori detenuti e figli possono incontrarsi in uno spazio riservato L’iniziativa curata dal “Soroptimist international club”
Tempo di Lettura:2 minuti