Forse sarà colpa di questa uggiosa primavera o sarà colpa dell’ormai consolidata tendenza del vertici dell’Asp a deludere le aspettative dei cittadini, ma l’ “idillio” sbocciato nell’incontro dello scorso 28 marzo tra il commissario straordinario dell’azienda sanitaria, Pino Giuliano, e il coordinamento di comitati e associazioni firmatari del “Patto per un nuovo modello della tutela della salute” s’è già afflosciato. A raffreddarlo bruscamente è stato il provvedimento con cui il commissario dell’Asp ha istituito il Comitato consultivo aziendale connotandolo in maniera del tutto diversa dalle richieste avanzate dal coordinamento di comitati e associazioni guidato da Peppe Sarlo. Non, cioè, un Comitato consultivo degli Utenti, ma un organismo subito bollato come <inadeguato e inefficace> in quanto, essendo stato inserito nella sua composizione un solo rappresentante dei cittadini, penalizzerebbe oltre misura il ruolo dell’associazionismo vibonese e la civica partecipazione.
Una risposta aziendale dai connotati furbeschi e, quindi, ritenuta <assurda> e del tutto lontana dalla proposta di dar vita a un comitato paritetico tra Asp e cittadini. Non una “Consulta del Utenti”, ma una “Consulta degli Enti” con all’interno <una inutile e forzata inclusione di figure come il Presidente della Provincia e il sindaco di Vibo Valentia, già presenti nell’importante struttura riguardante la Conferenza dei sindaci, autentico e competente strumento di programmazione della sanità sul territorio>, le cui sedute, peraltro, vengono spesso e volentieri disertate. Per Comitati e Associazioni, inoltre, <dal dispositivo della delibera emerge la ferma volontà di impedire che venga esercitata, da parte dei cittadini stessi, la volontà di collaborare, attraverso una propria idea, al superamento dei certificati disagi che stanno avvilendo ospedali e servizi di medicina sul territorio>. Una scelta quella di Giuliano che non solo <tradisce e non rispecchia le recenti iniziative del commissario ad acta Occhiuto impegnato con ogni sforzo e richiesto supporto sociale> nel miglioramento dei servizi da erogare agli utenti sanitari, ma <erige anche un muro tra Asp e cittadini> per salvaguardare <gli interessi politici e gestionali di un’Azienda sanitaria da tempo in agonia e vittima della incapacità organizzativa e programmatica>. Alla fine della fiera, Giuliano viene invitato a ritirare la delibera in questione perché palesemente in contrasto con le proposte di Comitati e Associazioni ormai fermamente intenzionati a concorrere al rinnovamento della sanità nel Vibonese.