L’associazione “Pineta mare insieme”, guidata con coraggio e determinazione da Anna Rosa, dopo un’estate <drammatica>, “convoca” al capezzale del mare gravemente malato tutti gli “specialisti” calabresi e li invita a confrontarsi sul tema “Mare pulito, un diritto non un privilegio”. Nell’aula magna dell’Istituto nautico, cortesemente messa a disposizione dal preside Francesco Vinci, accorrono in tanti. Il “consulto” sulle condizioni di salute delle acque marine, sapientemente coordinato dalla giornalista Karen Sarlo, dura quasi due ore. La diagnosi è devastante, ma le terapie prescritte, sensibilmente diverse rispetto al passato, lasciano la porta aperta alla speranza di una progressiva guarigione. E’ bene, comunque, che nessuno si aspetti miracoli. Le risorse per alimentare un efficace cambio di passo nella lotta all’inquinamento, però, ci sono sia sul piano finanziario che a livello di piena sintonia tra le istituzioni ormai propense a serrare le file ripudiando la strategia dell’incedere a ranghi sparsi. A delineare il primo quadro della situazione, con particolare riferimento al litorale napitino, è la responsabile di “Pineta mare insieme”, Anna Rosa. <Abbiamo vissuto un’estate drammatica – racconta – con la fioritura algale che ci offendeva, pesci morti e spiaggiati, scarichi fognari a tutte le ore e turisti in fuga. Ora il mare vi chiede di ascoltarlo. Basta ipotesi, basta parole; c’è bisogno di certezze e concretezza>.
Il suo appello è subito accolto sia dal procuratore di Vibo, Camillo Falvo, pronto a <metterci la faccia> nella ricerca di soluzioni, che dal procuratore di Lamezia, Salvatore Curcio, che scommette su prevenzione e controlli <azienda per azienda>. Nessun problema per le risorse necessarie. A garantirlo è il sottosegretario Dalila Nesci che ricorda come nel Pnrr ci sia <uno stanziamento di 69 miliardi di euro per la transizione ecologica> cui si aggiungono altri 600 milioni del ministero della Transizione ecologica per la depurazione e altri bandi. Molto apprezzato anche l’intervento di Silvio Greco, consulente della Procura di Vibo e rappresentante della Stazione zoologica di Napoli che si colloca al primo posto in Europa e tra i primi dieci enti a livello mondiale. Evidenzia la necessità <di fare in modo che i depuratori abbiano posti dove smaltire i fanghi> e “avverte” gli operatori scorretti che <ci sono attività per identificare i fanghi dalle cui analisi sapremo nome di ognuno e indirizzo>. Propone anche un impianto di trattamento dell’umido per ogni provincia e ricorda che l’agricoltura calabrese importa il compost dalla Germania. Un contributo al dibattito arriva anche da Domenico Pappaterra, responsabile dell’Arpacal, e dal comandante della Capitaneria di porto di Vibo Marina Massimiliano Pignatale. Il governatore Mario Occhiuto, concludendo, assicura che la depurazione sarà il suo cavallo di battaglia <sul quale si potrà misurare la credibilità del governo regionale>. E’ sua intensione dimostrare che si può fare bene a cominciare da oggi e con la piena sinergia tra tutte le istituzioni. Se son rose…