Nicotera città aperta. Chi vuole arriva e prende. Negli ultimi anni la spoliazione del territorio (arredi ospedale, ufficio collocamento, giudice di pace, guardia di finanza, ecc.) è stata inesorabile. Oggi è arrivata pure l’ora di prendere atto che i paesi limitrofi “pescano” alunni sul territorio nicoterese, mentre le scuole locali sono in chiara sofferenza. A far riflettere sono i primi dati circolanti sulle iscrizioni all’anno scolastico 2018-2019. Scaduto il termine previsto del 6 febbraio, gli istituti stanno raccogliendo e analizzando i dati prima di procedere alla formazione degli organici. I numeri ufficiali non sono ancora noti, ma tutto lascia pensare ad una scuola dell’obbligo in marcata flessione con conseguente perdita di classi e posti di lavoro. Il calo demografico e la spending review hanno inciso sicuramente sulla pesante situazione negativa progressivamente delineatasi negli ultimi anni tanto da determinare la chiusura dei plessi delle materne e delle elementari di Comerconi e Preitoni. La scure dei tagli s’è abbattuta anche sulla scuola media di Nicotera Marina accorpata al capoluogo. Proprio sulla secondaria di primo grado c’è da riflettere con attenzione. I numeri non possono essere certamente quelli degli anni in cui si arrivava sino al corso “G”, ma si fatica pure ad accettare che possano essere quelli attuali che vedono in vita appena due corsi con la prospettiva che l’anno prossimo si possa formare addirittura una sola prima classe. Peraltro, i dati dell’ultimo biennio sono sconcertanti.
Nel 2016-2017 gli alunni iscritti erano 185. Nell’anno in corso sono diventati 144 e nel 2018-2019 saranno circa 120. In un triennio, quindi, si perderanno 65 alunni. Un calo così consistente non può essere giustificato solo con la diminuzione delle nascite. Almeno due elementi concorrono allo spopolamento delle scuole dell’obbligo nicoteresi: le disattenzioni delle amministrazioni succedutesi nel tempo e il “pascolo abusivo” dei Comuni viciniori che non trovano alcun ostacolo nel reclutare alunni sul territorio nicoterese. A far la parte del leone pare sia il Comune di Joppolo. A dispetto delle normative in vigore, un suo pulmino ogni giorno preleva e riporta a casa una ventina di bambini dalle frazioni di Preitoni e Comerconi. “Pesca” di meno il Comune di Limbadi che, comunque, mettendo a disposizione dei genitori un pulmino, sposta nella sua scuola media tutti gli scolari che lasciano la Primaria di Badia. Che fare, allora? La soluzione più semplice è che palazzo Convento, da una parte assicuri i trasporti tra il capoluogo e Badia e, dall’altra, ritiri al Comune di Joppolo la licenza di “libera pesca” nelle frazioni di Preitoni e Comerconi. Si potrebbero recuperare almeno una trentina di alunni e cominciare a frenare la disertificazione delle scuole dell’obbligo nicoteresi.Il trasporto degli alunni della scuola dell’obbligo deve essere coperto d’assicurazione e gratuito. Perchè scuolabus o minibus possano, però, viaggiare in comuni diversi da quelli di residenza è necessario che gli enti interessati stipulino apposita convenzione, ex legge 142/1990. Cosa mai avvenuta tra i Comuni di Joppolo e Nicotera. E’ necessario, tra l’altro, che la polizza assicurativa sia munita di apposita clausola idonea a coprire anche il percorso esterno al comune per il quale il mezzo stesso risulti immatricolato. In ogni caso, se un ente non trae vantaggi dalla stipula della convenzione non ha alcun obbligo di sottoscriverla. In sintesi, al Comune di Nicotera basterebbe chiarire la questione con quello di Joppolo per porre fine ad una situazione che danneggia la scuola nicoterese. Va da sé che il Comune di Nicotera deve garantire il trasporto degli alunni dell’obbligo residenti a Preitoni e Comerconi. E anche a Badia.