La Regione pubblica l’elenco dei Comuni ammessi a finanziamento per interventi relativi sia all’adozione di sistemi di raccolta differenziata che alla realizzazione o all’ampliamento dei centri di raccolta (decreto n. 15226 del 27 dicembre 2017), ma Nicotera in quell’elenco non c’è. E non c’è neppure nell’elenco dei Comuni esclusi e in quello dei Comuni esclusi con riserva di priorità. Una situazione strana perché l’ente comunale, attualmente gestito da una triade commissariale (Adolfo Valente, Michela Fabio, Nicola Auricchio), ha appena appaltato i lavori per la raccolta differenziata e, di conseguenza, un contributo per affrontare gli aspetti organizzativi più importanti sarebbe stato di grande utilità stante le difficoltà finanziarie dell’ente. Si dava per certa la partecipazione al bando regionale che fissava la scadenza per la presentazione dei progetti al 27 aprile 2017 e riguardava gli ottantacinque Comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti. Agli atti dell’ente risulta, infatti, una determina datata 31 marzo 2017 con la quale veniva approvato l’impegno a partecipare al bando Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020. Poi più nulla. Perchè? A questo punto, infatti, l’unica ipotesi possibile è quella che la documentazione richiesta non sia stata spedita e, quindi, non sia pervenuta ai competenti uffici regionali. Fosse stata recapitata anche fuori termine o fosse stata ritenuta insufficiente, nell’allegato dei Comuni esclusi ci sarebbe stata anche Nicotera, con relativa motivazione. Così non è. Un fatto sconcertante che avrà sicuramente una motivazione. Non è pensabile, d’altra parte, che il Comune non abbia preso in alcuna considerazione la partecipazione al bando regionale anche perché nello stesso ricorrevano tutte le condizioni per farlo.
A conti fatti, dal momento che l’importo da finanziare veniva calcolato attribuendo 26 euro per ogni abitante, Nicotera, che di abitanti ne conta circa 6.300, ha perso un finanziamento di 163mila euro. Un vero peccato che diventa del tutto inaccettabile proprio in considerazione del “rimbombo” delle casse comunali peraltro ormai avviate verso il dissesto. Unico ostacolo che potrebbe aver scoraggiato la partecipazione potrebbe essere individuato nel fatto che il bando in questione richiedeva l’assenza di morosità nel pagamento delle somme dovute alla Regione per il conferimento in discarica dei rifiuti. Spulciando negli elenchi dei Comuni morosi relativo agli anni presi in esame (2013, 2014 e 2015) salta fuori che l’ente nicoterese per il primo biennio era perfettamente in regola con i pagamenti, mentre per il 2015 doveva versare 367.566 euro. Un importo di certo impegnativo. La Regione, però, offriva la possibilità di superare l’inghippo consentendo ai Comuni morosi interessati di allegare al progetto inoltrato un piano di rientro per l’importo dovuto. A palazzo Convento, sede municipale, probabilmente, non si è ritenuto opportuno affrontare il problema. Indubbiamente, una questione di scelte. Bisognerà, però, spiegare ai cittadini perchè si rinuncia ancora una volta – nel febbraio 2016 s’era persa l’occasione per avere a disposizione per sei mesi una trentina d’operai senza spendere nulla – ad un finanziamento che avrebbe potuto aiutare e non poco il varo della raccolta differenziata sull’intero territorio comunale. Sicuramente la commissione straordinaria, di solito attenta alle questioni finanziarie che riguardano palazzo Convento, avrà fatto le sue valutazioni e non mancherà di renderle note. Non c’è che da aspettare.
Per inciso, con determina dello scorso 4 dicembre, l’Area tecnica del Comune, ha omologato i verbali di gara per l’aggiudicazione definitiva del servizio di raccolta differenziata da espletarsi con il metodo “porta a porta integrato”. Il contratto avrà durata triennale e l’importo complessivo sarà pari a 1.108.575 euro ridotto a 1.071.660 euro per il ribasso del 3,33% proposto dalla ditta vincitrice della gara ossia la “Mea Manna Ecologia Ambientale” con sede in Foggia. All’importo definitivo vanno aggiunti 7.424 euro per oneri di sicurezza, nonché l’Iva. La consegna dell’appalto, salvo imprevisti, verrà fatta la mattina del prossimo 10 febbraio nella sede comunale. Poi, la macchina organizzativa si metterà in moto. Non è difficile intuire che il percorso sarà in salita. Il finanziamento di 163mila euro lo avrebbe di certo reso più agevole. Unica speranza è che la Regione, volendo essere benigna, riapra una finestra nel tentativo di andare incontro alle esigenze dei Comuni più “distratti”.