
19Novembre
Pianese (Coisp): in certe zone le regole non esistono


In ogni caso <è inutile fingere – aggiunge – che non sia così e sbandierare risultati e numeri che distolgano l’attenzione da ciò che è sempre più drammaticamente evidente: ci sono parti di questo Paese che sono ‘realtà parallele’ e, in termini di mentalità diffusa su legalità e sicurezza, sono completamente fuori dalla realtà civile, democratica, libera che vogliamo assicurare ai cittadini. Si tratta certamente delle periferie delle grandi città, ma anche di interi quartieri problematici delle metropoli italiane. Palermo come Ostia, Foggia come Milano, Napoli come Caserta, e poi litorali ed entroterra troppo lontani dagli occhi e dall’interesse di chi a Roma ha il dovere di intervenire per garantire che la legge valga nello stesso modo in ogni angolo del Paese>.
Peraltro <pochi giorni fa – ricorda Pianese – abbiamo registrato le dichiarazioni del ministro Minniti che a Gallipoli ha messo in risalto come nella Legge di stabilità si sia pensato a intervenire sugli organici delle forze di polizia con un piano quinquennale che possa consentire di ripianarli. Questo va certamente bene ma non può bastare. L’emergenza è adesso e non è cominciata certamente ieri. Un’emergenza – sottolinea – che non consente di attendere 5 anni ancora, l’incolumità dei colleghi è troppo a rischio ogni giorno, il diritto alla sicurezza dei cittadini pretende risposte, numeri e mezzi dei presidi su certe zone del Paese non sono sufficienti. Le intimidazioni noi le subiamo tutti i giorni in tanti luoghi diversi. Al di là dei singoli casi che si guadagnano l’onore delle cronache mediatiche – conclude Pianese – il Governo, con la cognizione di causa e l’enorme esperienza che contraddistingue chi si occupa di questo settore vitale per il Paese, deve fissare delle priorità, dichiararle pubblicamente e comportarsi di conseguenza>.