Il prefetto Guido Longo accoglie attorno allo stesso tavolo la delegazione del movimento “14 luglio” (Arturo Lavorato, Antonio Capua, Antonio D’Agostino, Carmen Tomeo, Maria Adele Buccafusca e Pasquale Pagano) ed i commissari Michela Fabio e Nicola Auricchio. Risulta assente solo il responsabile della triade commissariale Adolfo Valente, che nel corso di una recente assemblea aveva usato toni duri contro gli atteggiamenti assunti dal “14 luglio”. Il confronto che ne viene fuori, comunque, è efficace e costruttivo; aiuta a chiarire divergenze e incomprensioni che hanno caratterizzato ultimamente il dialogo tra le parti e, alla fine, smorza le recenti tensioni. In sostanza, il confronto proseguirà e, nel rispetto dei ruoli, si continuerà a lavorare attorno ai problemi del territorio nell’interesse dell’intera cittadinanza. Il movimento, con ogni probabilità, si riunirà in assemblea oggi stesso e i componenti della delegazione avranno modo di illustrare i contenuti dell’incontro e le intese raggiunte.
Non dovrebbero esserci, comunque, sorprese né in merito alle valutazioni che verranno fatte sugli esiti dell’incontro né sul prosieguo della collaborazione con la triade commissariale. Alla resa dei conti, una rottura definitiva del dialogo non tornerebbe utile a nessuno anche perché i problemi sul tavolo sono ancora tanti e disperdere energie in inutili scaramucce non ne aiuterebbe la soluzione. Il “14 luglio” nei giorni scorsi ha ripreso in mano la bandiera della protesta sulla scorta di un’evidente insoddisfazione legata alla gestione dell’estate e alla lentezza con cui stanno procedendo gli interventi in alcuni settori, nonché alle lamentele dei cittadini che in alcuni quartieri di Nicotera Marina si ritrovano ancora a fare i conti con la potabilità dell’acqua che sgorga dai rubinetti. La già nota piattaforma di problemi, peraltro, si è recentemente arricchita di altri elementi tra cui la situazione sanitaria e la ventilata ipotesi di dissesto, nonché la questione del trasporto degli alunni che sta creando qualche difficoltà per la mancanza a bordo dei pulmini di un accompagnatore.