Arriva un nucleo di supporto per le attività della commissione d’accesso agli atti che dallo scorso 1° agosto sta passando al setaccio tutto l’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pino Morello. A nominarlo il prefetto di Vibo Valentia Guido Longo su richiesta della stessa commissione d’indagine evidentemente intenzionata a ricostruire un quadro chiaro della situazione esistente nell’ente prima di pervenire ad una qualsiasi conclusione. Il nuovo pool d’investigatori sarà composto dal maresciallo Lorenzo Mazzotta in servizio nel Comando provinciale dell’Arma di Vibo Valentia, nonché dai marescialli Andrea Anzalone e Gerardo Licasale entrambi appartenenti al Comando provinciale della Guardia di Finanza. Farà parte della squadra anche il brigadiere Giovanni Pellegrino pure in servizio nel Comando provinciale dell’Arma. La necessità di poter usufruire del supporto di un gruppo di investigatori è stata rappresentata al prefetto Longo dalla commissione d’accesso composta dal viceprefetto Roberto Micucci, dal dirigente della Questura Antonio Lanciano e dal tenente dell’Arma Renato Lanzolla. Un’esigenza subito soddisfatta al pari di quanto accaduto pure a San Gregorio d’Ippona dove il gruppo di supporto pare sia composto da due investigatori. La nomina di nuclei investigativi di sostegno alla commissione d’accesso non pare sia prassi ricorrente, ma, nell’ottica di un’appropriata ricerca della verità, ci può tranquillamente stare.
Anzi, il provvedimento adottato dalla Prefettura viene salutato con soddisfazione dallo stesso sindaco Pino Morello. <Un rafforzamento delle attività d’indagine – sostiene – non può che essere valutato positivamente. Ritengo l’iniziativa prefettizia una vera e propria garanzia per tutti gli opportuni approfondimenti. Confermo – prosegue – il mio totale convincimento di aver operato nel pieno rispetto della legalità ed ho piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la commissione>. Peraltro <qualora i commissari lo ritenessero necessario – aggiunge – tanto io che gli assessori, i consiglieri ed i dirigenti tecnici e amministrativi siamo pronti ad essere ascoltati e a fornire tutti i chiarimenti possibili. Avrei comunque preferito una veloce conclusione delle indagini – conclude il primo cittadino – anche perché lavorare in serenità mentre c’è la spada di Damocle sulla testa non è davvero cosa semplice>. Contrariamente a quanto avrebbe preferito il sindaco Pino Morello, i tempi per la conclusione delle indagini da parte della commissione di accesso agli atti, ora supportata da altri quattro investigatori, si allungano notevolmente. Con la proroga di 90 giorni, richiesta e ottenuta, la commissione d’accesso dovrà far pervenire al prefetto la relazione conclusiva entro il prossimo 1 febbraio. Poi il Prefetto avrà a disposizione 45 giorni per stilare una sua relazione da inviare al ministro dell’Interno. Questi, a sua volta, avrà ancora altri 45 giorni di tempo per emanare il verdetto sia esso positivo o negativo. Complessivamente, quindi, altri 90 giorni. Il che significa che ci sarà da aspettare grosso modo sino a maggio 2018 prima di sapere se il Comune sarà sciolto o no.