Piano di dimensionamento 2018/2019, si ricomincia. Provincia e sindacati, in presenza del segretario generale Giuseppe Corrado, si sono, infatti, incontrati per avviare il confronto su un argomento, che, in passato, non è mai stato povero di polemiche, ricorsi e rivisitazioni. La scuola vibonese, in realtà, non vive una stagione tranquilla e i dati diffusi sulla consistenza della popolazione scolastica e sulle difficoltà a mantenere in vita le varie autonomie salvando, quindi, dirigenze e posti di lavoro non lasciano spazio ai facili ottimismi. Pasquale Fera, consigliere provinciale delegato dal presidente dell’ente, Andrea Niglia, a gestire la razionalizzazione della rete scolastica, sulla scorta delle esperienze già acquisite negli anni scorsi, ha introdotto i lavori della recente riunione senza nascondere le criticità esistenti. Ha, peraltro, sottolineato che l’obiettivo è quello modificare il meno possibile la situazione esistente. Ha rimarcato il fatto che ci sono istituti comprensivi al limite della sopravvivenza e, quindi, a serio rischio. La sua attenzione s’è soffermata su Briatico, attualmente in reggenza, e sugli istituti di Cessaniti, Ricadi e Mileto. Nell’elenco delle scuole in difetto d’ossigeno con i numeri anche l’Istituto di istruzione superiore di Tropea e altri tre istituti cittadini. La notizia che, però, Fera ufficializza e che spaventa le forze sindacali è quella riguardante la popolazione scolastica: rispetto all’anno scorso la scuola del Vibonese registra una perdita di ben 1818 alunni. Un dato spaventoso – tutto da verificare – e, in ogni caso, legato al decremento delle nascite, ma anche al fatto che nell’intero territorio provinciale da tempo è in atto un processo di spopolamento probabilmente sottovalutato più del necessario.
Unico dato positivo che Fera porta al tavolo del confronto è quello relativo all’incremento degli iscritti al Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia). Il consigliere provinciale annuncia che ci sono nuove richieste di attivazione di centri associati nel carcere circoscrizionale di Vibo e a Serra San Bruno e fa presente che la Provincia accoglierà le richieste pervenute. Dato per scontato che l’obiettivo prioritario dell’ente provinciale è il mantenimento dell’esistente, anche per evitare sforbiciate agli organici e, di conseguenza, evitare perdita di posti di lavoro, Fera informa i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – presenti per l’occasione Donatella Carè e Giovanni Policaro (Cisl Scuola), Roberto Garzulli per la Gilda, Antonio Vacatello (Uil Scuola) e Giuseppe Mazza Anp) – sulle linee che la Provincia intende seguire per risolvere le criticità degli istituti comprensivi. In sintesi, al Comprensivo di Mileto, attualmente composto da 614 alunni e, quindi, a forte rischio, saranno aggiunti i 65 alunni di Filandari per un numero complessivo di 679 frequentanti. Analoga operazione è prevista per tirare fuori dai guai Ricadi ai cui 609 alunni saranno addizionati i 179 di Zungri per complessivi 788 alunni. Previsto il ripristino dell’autonomia per il comprensivo di Briatico attualmente in reggenza con i suoi 461 alunni. Gli saranno, infatti, accorpati Cessaniti (312 alunni) e Zaccanopoli (48) e con un totale di 821 frequentanti non ci saranno problemi neppure per il futuro. Fera fa un passaggio veloce anche sugli istituti superiori evidenziando situazioni limiti per l’Ite “Galilei”, l’Itis “Fermi” e l’ Itg, nonché per l’istituto di istruzione superiore di Tropea. Il Piano di dimensionamento per il 2018/2019 è tutto qui. E, naturalmente, siamo solo all’inizio.
Il pianeta scuola, prendendo per buoni i dati diffusi dalla Provincia che lasciano, però, qualche perplessità, lamenta la perdita per l’anno in corso di 1818 alunni. Dai 25.651 alunni dell’anno scolastico 2016/2017 si passa agli attuali 23.833. Spulciando nelle apposite tabelle si può rilevare che il comprensivo di Soriano perde 18 alunni, l’Istituto di istruzione superiore di Tropea 30, l’Ite “Galilei” addirittura 63 conteggiando anche 25 iscritti del ripristinato serale. Non godono di buona salute neppure l’Itg e l’Itis. In difficoltà anche l’Alberghiero che, probabilmente per i disagi legati ai locali e alla questione Convitto quest’anno annovera 103 studenti in meno. Numeri negativi per tutte le altre scuole. Lo stesso Comprensivo “Amerigo Vespucci” di Vibo Marina che oggi ospita i vertici della Scuola calabrese per l’inaugurazione dell’anno scolastico s’è presentato ai nastri di partenza con quasi 50 scolari in meno. In controtendenza il “Capialbi”, che registra un incremento di circa 106 iscritti, e il “Morelli” che di iscritti in più ne registra una quindicina. Una situazione da verificare e analizzare e che, in ogni caso, alimenta un serio allarme. Non si tratterebbe più di prendere in considerazione decremento scolastico legato alle nascite e calo demografico legato al fenomeno emigrazione in costante crescita nel Vibonese, ma potrebbe entrare in gioco la questione degli abbandoni scolastici che non sono mai mancati nel corso degli anni. Qualche sindacato denuncia anche una inadeguata offerta formativa. Tutti gli istituti superiori, infatti, sarebbero ancorati a indirizzi ormai superati, mentre la riforma della scuola superiore metterebbe a disposizione un ventaglio di opzioni sicuramente più al passo con i tempi.
L’incontro tra Provincia e organizzazioni sindacali tenutosi nella sede dell’ente non ha fatto registrare grosse divergenze di vedute tra le parti. Il consigliere Pasquale Fera ha illustrato il Piano di dimensionamento 2018/2019 e i sindacalisti presenti hanno dato il loro contributo di idee in tutta serenità. Giuseppe Mazza (Anp) ha invocato un equo decentramento per poter realizzare una copertura equilibrata del territorio e favorire la collaborazione tra le varie istituzioni scolastiche. Roberto Garzulli (Gilda) s’è soffermato, invece, sul calo degli alunni sollecitando Fera a spiegare come la Provincia intenda affrontare il problema. Anche Giovanni Policaro (Cisl Scuola) ha richiamato l’attenzione sulla stessa questione per poi richiedere il mantenimento delle autonomie amministrative e didattiche inserite nel precedente Piano. Ha lanciato anche la proposta di unire in un unico polo tutti gli istituti superiori in difficoltà per il carente numero di iscrizioni suggerendo poi maggiore attenzione per l’edilizia scolastica, nonchè un attento esame della situazione del Convitto Filangieri. Sulla scorta delle esperienze vissute negli anni passati e per evitare liti che spesso sono sconfinate nelle aule giudiziarie, Policaro ha concluso il suo intervento esortando il consigliere Fera ad avviare tempestivamente il confronto soprattutto con gli enti comunali interessati dalle variazioni previste nel Piano di dimensionamento 2018/2019. Non c’è dubbio, infatti, che lo smantellamento del comprensivo di Cessaniti, tanto per fare un esempio, a favore dell’autonomia di Briatico potrebbe sfociare in qualche polemica. Non s’è discostato dalle valutazioni fatte dagli altri sindacati Antonio Vacatello leader della Uil Scuola. A suo avviso vanno attentamente analizzati i motivi che spingono gli alunni a non scegliere alcuni indirizzi di studio, così come vanno raccolte le proiezioni relative alle iscrizioni per poi verificare le effettive potenzialità dell’offerta formativa esistente sul territorio Da rimarcare anche le sue perplessità sui corsi ad indirizzo sportivo presenti in provincia.