L’estate se ne va e le prime mareggiate, puntualmente, riportano a galla il problema dell’erosione costiera. Un fenomeno datato e sino ad oggi affrontato in maniera parziale e inefficace. I risultati sono, ancora una volta, sotto gli occhi di tutti: l’arenile s’è quasi dimezzato e la sua ampiezza, specialmente in prossimità della foce del Mesima, s’è ulteriormente assottigliata. La preoccupazione non è poca. Non mancano i rischi neppure nella zona Nord del lungomare di Nicotera Marina dove i marosi s’infrangono sempre più vicini ad un paio di strutture balneari. Il fenomeno erosione non appartiene, tuttavia, solo alla costa nicoterese. Situazioni delicate, infatti, sono riscontrabili lungo tutta la fascia costiera che da Nicotera arriva sino a Pizzo con punte di elevata pericolosità a Joppolo, Capo Vaticano, Parghelia e Briatico. Ma c’è poco da stare allegri anche su tutto il resto delle coste calabresi. Non a caso la giunta regionale, stringendo i tempi, ha varato il 31 luglio scorso il “Documento programmatico di difesa del suolo” che, attingendo ai fondi del Por 2014/2020 e del Patto per lo sviluppo della Calabria, delinea il quadro completo dei bisogni del territorio regionale. Ponendosi come obiettivo la mitigazione del rischio idrogeologico, dà priorità alle opere di difesa costiera considerandole prosecuzione e completamento degli interventi già in corso e finanziati col precedente Por 2007/2013. Tutto sommato, considerando le somme disponibili nel “Patto per lo sviluppo della Calabria” e nel Por, saranno disponibili per gli interventi sul territorio calabrese ben 233.740.500 milioni di euro di cui 65.424.795 destinati alla messa in sicurezza dei territori più esposti alla furia del mare.
Tali importi interesseranno, naturalmente, anche il litorale tirrenico vibonese. Nel dettaglio, 3,5 milioni di euro pioveranno sul tratto costiero Nicotera-Joppolo-Ricadi. Altri cinque milioni andranno a finanziare, invece, i necessari gli interventi tra Tropea e Vibo Marina passando per Parghelia, Zambrone e Briatico. A fronte dei 25 miliardi di euro necessari per il completo risanamento idrogeologico del territorio calabrese, sono sì piccole somme, ma dovranno servire, nell’immediato, a porre rimedio alle situazioni più delicate. Bisognerà studiare attentamente anche la situazione del litorale nicoterese e cercare di progettare un intervento efficace. Le mareggiate continuano ad erodere la zona di scogliera che arriva sino alla foce del torrente Britto, mentre l’arretramento della linea della costa è sempre più evidente anche a Sud del litorale e sopratutto a ridosso del Mesima. Nell’ultimo decennio i cospicui finanziamenti concessi dalla Regione non hanno neppure sfiorato la costa nicoterese. In tutti gli incontri tenutisi per affrontare il problema e assegnare i fondi disponibili, il Comune ha brillato per l’assenza. Una perseveranza che, alla fine, potrebbe, a torto, veicolare l’idea che il litorale nicoterese sia immune dal rischio erosione.
Il varo del decreto n. 355 della giunta regionale che traccia un quadro completo dei bisogni del territorio calabrese in materia di dissesto idrogeologico ed erosione costiera viene salutato con soddisfazione dal consigliere regionale Michele Mirabello. Dei rischi che incombono sul litorale tirrenico vibonese aveva fatto il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale. <Avevamo preso impegni specifici – afferma – ed ora possiamo registrare il reperimento delle risorse necessarie per mettere in sicurezza il nostro litorale. C’è solo da allestire – prosegue – una progettazione mirata ed efficace che dovrà tener conto dei criteri inseriti nel Master plan dell’erosione costiera. Nei limiti del possibile, gli interventi dovranno eliminare i rischi>. Peraltro, oltre agli interventi previsti dal Documento programmatico di difesa del suolo, nella riunione tenutasi lo scorso 27 febbraio nella sede regionale di Germaneto, la Regione ha annunciato la disponibilità di circa 18 milioni di euro nell’ambito dell’Apq 2013. In ogni caso, Mirabello ha in programma un’iniziativa specifica sull’argomento da tenersi in città.