Lunedì 29 maggio 2017, nella corso della V edizione del premio “Convitto Gaetano Filangieri” il dirigente Alberto Capria ha premiato il magistrato Giuseppe Ayala protagonista di una difficile stagione in terra sicula. Il preside Pino Neri, presente alla manifestazione, ci racconta le sue sensazioni.
Si sa da tempo che Alberto Capria, Rettore e Dirigente Scolastico dell’antico e prestigioso Convitto “Filangeri” di Vibo Valentia, è un uomo di genio,ed un professionista che accompagna intelligenza e capacità, scompagnando invece ambizione e vana gloria. Al “ suo” convitto si respirano aria intellettuale, reminiscenze e percorsi di vita classica, sana ,che tornano in contemporaneità di convegni interessanti e corposi, anima di vera e profonda immago culturale. Alla 5 Edizione del Premio “Convitto Gaetano Filangeri”, viene premiato GIUSEPPE AYALA, per l’impegno, la coscienza dello Stato e l’abnegazione da illustre magistrato. Il 29 Maggio, nella sala gremita di intellettuali, studenti, docenti, dirigenti scolastici, forze dell’ordine, rappresentanti illustri dello Stato, rappresentanti del Miur, il dott. Ayala evidenzia una vita fondata sulla fede nella giustizia, una vena di commozione nel ricordo vivo dei suoi amici e colleghi illustri, Falcone e Borsellino, col conforto estenuante di ricorso a giornate di lavoro, nel marchio di lotta all’ infamia ed alla tortura delle consorterie mafiose.
Si “legge” il contenuto del Premio che è poi dottrina di arte e di cultura di Alberto Capria : <Al dott. Ayala, per essere stato protagonista di uno dei più grandi e difficili capitoli della storia dell’Italia repubblicana, sostenendo l’accusa in quel maxi processo di Palermo che ha cambiato l’approccio del Paese nei confronti della criminalità organizzata e che ha svelato, finalmente, le vere dinamiche e la natura di Cosa Nostra, risvegliando le coscienze civili e democratiche degli italiani. Per testimoniare fattivamente, con la sua presenza nelle scuole, la necessità della lotta alla mafia e della diffusione capillare di una cultura della legalità non ulteriormente differibile. Per avere consistentemente contribuito all’affermazione della giustizia, grazie alla quale… “ senza lotte il diritto vince sul delitto, la democrazia e la civiltà sulla barbarie”>. Ayala tratta i temi della magistratura sana,della lotta continua alla mafia, della quotidianità tra tristezze, amarezze, ma anche vivacità e vittorie sul campo, non nasconde momenti delicati di ricordi personali di Falcone e Borsellino, autentici testimoni della rabbia della storia che ha mietute le loro giovani vite, racconta episodi significativi ed a me ha dato l’idea profonda del Prometeo che ha nel suo petto l’avvoltoio di piccoli rimorsi perché col suo fuoco ha saputo bruciare la malapianta delle mafioserie.
La giornata è stata splendida, grazie anche alla spalla di Alberto, la prof. Franca Falduto che , col solito garbo e con la perizia di sempre, ha presentato un coro di allievi che hanno recitato, tra battiture forti,le filastrocche relative alla morte dei due giudici ed al concetto di grande giustizia trionfante nell’umanità. Non sono mancati i saluti del Sindaco della città di Vibo Valentia, dott. E. Costa, che ha aperto, nel suo intervento, come al solito magistralmente ”il fiume” d’amore verso la giustizia, riepilogando episodi particolari e privati di Falcone e Borsellino. Intervento interessante del nostro Vicario MIUR, dott. Mirarchi, che ha posto l’accento sulla scuola, sul cammino dei giovani verso la giustizia e lo studio come unica battaglia contro mafia e mafioseria. Cosi’ interventi consistenti da parte di altri invitati al tavolo dei relatori che hanno completato un quadro vivo e interessante della giornata.