Nonostante i frettolosi divieti di balneazione e i disagi creati da interventi tardivi su rete idrica e linea ferrata, le condizioni del litorale, da Nicotera a Pizzo, si presentano rassicuranti e foriere di una stagione estiva all’insegna del rilancio delle presenze, nonostante sulle spiagge vibonesi non sventolino le bandiere blu. A meno di un mese all’inizio dell’estate, in realtà, gli arenili pullulano già di ombrelloni e di turisti al sole. Le prenotazioni nelle strutture ricettive sono in quotidiana crescita, gli operatori turistici sono tutti impegnati nel “restayling” degli impianti, le associazioni, ambientaliste e non, lavorano per ripulire fondali e arenili, verniciare pubbliche ringhiere, liberare dall’esuberante verde gli spazi comunali. La tranquillità finisce quando in campo entrano le competenze dei vari enti.
C’è la netta sensazione che si stiano accumulando o si siano già accumulati ritardi difficile da recuperare. A Tropea, metà preferita del popolo delle vacanze, nei giorni scorsi i risultati delle analisi delle acque relativi ai prelievi effettuati dall’Arpacal alla Marina dell’Isola e davanti al lido “Le Roccette” hanno spinto la commissione straordinaria ad emanare un’ordinanza per il divieto della balneazione. Polemiche a non finire, levata di scudi degli operatori turisti e commerciali, nuovi prelievi a 24 ore di distanza e mare nuovamente pulito e pienamente fruibile per i vacanzieri. Cosa sia effettivamente successo non è dato sapere né ormai interessa più di tanto. L’auspicio è che certi inconvenienti non si ripetano. L’immagine di Tropea merita una più adeguata tutela. Nè è cessata l’eco delle lamentele manifestate da Roberto Incoronato, coordinatore provinciale della sezione “Balneatori” della Cna di Vibo Valentia, che nei giorni scorsi ha puntato il dito contro gli uffici incaricati al ripristino della spiaggia della Marina del Convento devastata dalla mareggiata della scorsa Epifania. Nonostante il finanziamento di 350mila euro subito messo a disposizione dalla Regione, la situazione è bloccata. Tutto lascia pensare che gli interventi potrebbero tardare ancora con chiaro discapito della fruibilità della spiaggia.
Vivo disappunto anche a Ricadi dove il divieto di balneazione ordinato nelle vicinanze del torrente Ruffa dal sindaco Giulia Russo è durato solo poche ore. E mentre Franco Saragò (Legambiente) invoca interventi risolutivi per non sporcare il mare, resta da seguire con attenzione la situazione del torrente “Mandricelle”. Tutto il territorio comunale e le relative strutture turistiche e commerciali sono stati, peraltro, danneggiati dalla chiusura dei passaggi a livello imposta da Rfi per effettuare dei lavori lungo la linea ferrata e che si concluderanno oggi. Contemporaneamente, però, parte la pulizia dei serbatoi della rete idrica disposta dalla Sorical per cui nella frazione di Santa Maria i rubinetti di casa dovranno rimanere chiusi dalle ore 8 di oggi alle ore 18 di dopodomani, mentre a Santa Domenica il divieto di utilizzo dell’acqua entrerà in vigore dalle 8 di domani e terminerà alle 18 di giovedì. Sono tutti interventi indispensabili, ma, di certo, incomprensibili in questo periodo. Troppo alto il livello dei disagi per non lasciare il segno.
Stato di agitazione, invece, a Nicotera. Nonostante qualche inconveniente creato dal Mesima, alla cui foce resta il divieto di balneazione, dallo scorso settembre il mare continua a mantenere un’apprezzabile cristallinità. Non basta, però, per attenuare il malumore del movimento “14 luglio” che nei giorni scorsi ha incontrato la commissione straordinaria per lamentare forti ritardi negli interventi programmati. Non sono stati puliti i fossi né realizzati i pozzi così come non sono stati spesi i 400mila euro per potenziare le pompe di sollevamento e produrre altri interventi sul territorio. Sono, tuttavia, iniziati o stanno per iniziare lavori che, nei piani dei commissari, dovranno rendere più accogliente la città.