Il territorio vibonese potrebbe andare incontro ad una ridefinizione del suo profilo. La proposta parte da più associazioni e mira all’accorpamento delle frazioni di Vibo Marina, Bivona, Portosalvo, Triparni e Longobardi con i comuni di Briatico e Pizzo. Apparentemente uno stravolgimento della realtà esistente con una drastica cura dimagrante per il capoluogo a vantaggio dell’ampliamento di altri due enti comunali. Di primo acchitto, l’idea disorienta, poi, a pensarci bene, prendono quota le prime considerazioni. L’argomento incrocia subito anche chi è pronto a sposare la causa, sostenere l’idea progettuale e darle adeguata copertura politica. Nella fattispecie la proposta di accorpamento delle frazioni collinari e delle Marinate è finita all’attenzione del movimento “Fare con Tosi” fondato dal sindaco di Verona, ormai ben radicato in città. Nel corso dell’ultima riunione, coordinata da Cesare Bianco, l’ipotesi di una nuova realtà costiera è stata al centro del dibattito.
L’argomento è stato oggetto di adeguato approfondimento e tutti i dirigenti hanno convenuto che le zone in questione <hanno ormai raggiunto livelli di crisi economica e sociale non più sostenibili soprattutto per demerito dell’attuale classe politica di governo, la quale è venuta meno alle diverse promesse di rilancio economico e turistico della realtà costiera vibonese». Ne consegue che il venir meno di buona parte delle attività produttive, l’aumento esponenziale della disoccupazione ed il disimpegno registrato negli ultimi anni da parte dello Stato e di chi lo rappresenta ha spinto alcune associazioni a prendere posizione e a ipotizzare un futuro diverso. Il loro obiettivo è quello di <innescare – sostengono i dirigenti di “Fare con Tosi” – dinamiche virtuose di sviluppo e crescita sociale e turistica>. Un progetto che <ha destato – aggiungono – notevole interesse del movimento particolarmente attento alle problematiche del territorio> e che <intende essere, quindi, partecipe e attivo, sia sotto l’aspetto prettamente politico che in quello sociale avendo ben presente che il concetto di buona amministrazione è sicuramente alla base di un proficuo sviluppo economico e del miglioramento della società stessa». Naturalmente, si è alle prime battute di un percorso che, se la proposta dovesse prendere concretezza, sarebbe lungo e a ostacoli. Intanto, si leva un venticello.