L’Arpacal lancia l’allarme. In quattro punti della costa tirrenica vibonese ci sono escherichia coli ed enterococchi intestinalis oltre i limiti consentiti. I dati li comunica ai Comuni interessati e così, a Tropea, dove l’ente è gestito dalla commissione straordinaria (Salvatore Fortuna, Giuseppe Di Martino, Emilio Buda), scatta il divieto di balneazione sulla spiaggia della Madonna dell’Isola e su quella del lido “Le roccette”; a Ricadi il sindaco Giulia Russo manifesta perplessità e chiede analisi suppletive immediate; a Nicotera la commissione straordinaria (Adolfo Valente, Michela Fabio, Nicola Auricchio) vuole vederci chiaro. Nessuno, naturalmente, intende sostenere che l’Arpacal non debba fare le proprie ricerche per poi informare la popolazione e le istituzioni competenti.
Ma le perplessità non mancano e il sindaco di Ricadi Giulia Russo non esita ad esternarle. <Ben vengano i controlli – afferma – anzi li sollecitiamo. Di fronte ai dati diffusi in questi giorni, però, ho scritto all’Agenzia allegando anche un attestato della ditta che gestisce l’impianto di depurazione dal quale risulta che nei giorni in cui sono stati effettuati i prelievi non si sono registrati guasti alle pompe di sollevamento e la depurazione è stata regolare>. Peraltro <l’Arpacal – prosegue – ha prelevato campioni davanti alla foce del torrente Ruffa lo scorso 17 maggio senza tener conto che la sera precedente tutto il comprensorio era stato investito da un forte temporale per cui a mare era arrivato di tutto. Forse era meglio aspettare un paio di giorni prima di procedere. Così – conclude – non si risolvono i problemi e la propaganda di questi giorni anche a livello nazionale non giova a nessuno>.
A Nicotera i dati dell’Arpacal sono all’attenzione della commissione che dallo scorso gennaio gestisce l’ente. Il commissario Nicola Auricchio oggi stesso prenderà contatti con l’Arpacal per avere un quadro chiaro della situazione. In realtà, dallo scorso settembre ad oggi il mare di Nicotera è stato cristallino. Individuare, ora, un punto di inquinamento entro 200 metri dalla foce del Mesima nelle cui acque trovano ospitalità i liquami fognari di 28 comuni non sembra un gran risultato. La normativa regionale, di per sé, prevede già la non balneazione permanente nei pressi delle foci dei fiumi. Peraltro, l’Arpacal continua a individuare Nicotera come punto di non conformità a <200 mt a destra del fiume Mesima>.
Giova, forse, sottolineare che l’arenile di Nicotera si ferma prima dei 200 metri dalla foce del Mesima e che la zona individuata come punto <fuori limite per escherichia coli ed enterococchi intestinalis> ricade, con ogni probabilità, in territorio di Rosarno, comune che ha sempre provveduto ad affermare la sua proprietà collocando sul posto il segnale “Marina di Rosarno”. Che c’entra, allora, Nicotera? La situazione che viene guardata in controluce anche da Franco Saragò, componente della segreteria regionale di Legambiente. <I nostri dati – sostiene – anche se non hanno valore probatorio, sono sempre in conflitto con quelli dell’Arpacal. Abbiamo, evidentemente, una visione diversa. Riconosciamo – dice – il valore scientifico delle sue ricerche, ma non sempre ne condividiamo i metodi perché i dati offerti quasi sempre non corrispondono alla realtà>.