La ricerca di Maria Chindamo, l’imprenditrice 44enne scomparsa la mattina del 6 maggio 2016 in contrada “Montalto” di Limbadi, riparte improvvisamente. Nella mattinata di ieri, i carabinieri della Compagnia di Tropea, comandata dal capitano Dario Solìto, in collaborazione con i colleghi del Comando provinciale e delle stazioni dislocate nel triangolo Laureana di Borrello-Rosarno-Limbadi, sono tornati nelle campagne a ridosso dell’abitato di Laureana per riprendere le attività interrotte nei mesi scorsi. Attrezzati di sofisticate apparecchiature capaci di rilevare la presenza in profondità di eventuali “anomalie”, hanno controllato, palmo a palmo, agrumeti e zone coperte da vegetazione. Ad aspettare nelle immediate vicinanze una potente ruspa pronta ad entrare in azione.
In realtà, il mezzo pare non sia stato utilizzato perché gli strumenti usati non avrebbero segnalato nulla di sospetto. E’ probabile che le ricerche proseguano anche oggi. Tutto sta a capire cosa abbia determinato l’attività di ieri. Il caso di Maria Chindamo, sempre seguito con attenzione dai media locali e nazionali, è stato rilanciato con forza nei giorni scorsi in concomitanza con l’anniversario della scomparsa della donna. La Procura di Vibo, oggi guidata da Bruno Giordano, potrebbe aver tirato le fila del lavoro investigativo portato avanti sino ad oggi. Se così fosse, dovremmo aspettarci altre iniziative. Negli ultimi tempi s’è parlato anche di una lettera anonima pervenuta a don Pino De Masi e da questi trasmessa immediatamente alla Procura.