Imparato (Confindustria): La resistenza al cambiamento un fattore negativo

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Gli echi del referendum faticano a spegnersi. Commenti, riflessioni, critiche si rincorrono. Il dado, però, è tratto. La gente ha votato ed ha deciso. Il risultato ha fatto felice il fronte del “no”, ma la parte avversa lo ha accettato senza fare tanti drammi. Ora non c’è che da guardare avanti. La volontà degli elettori non può essere modificata e va, comunque, rispettata. E’ di questa opinione Giovanni Imparato, referente territoriale della sezione Turismo di Confindustria, che, però, avverte l’esigenza di manifestare il ptroprio pensiero <proprio perché in democrazia vige la libertà di parola>. In tale ottica, ritiene opportuno <riflettere sulla resistenza al cambiamento che sembrerebbe essere emersa, almeno in questo caso, con il chiaro diniego del quesito referendario espresso dai cittadini nelle urne>. Il timore di Imparato è che <questa “resistenza” possa aver influenzato in modo profondo, davvero eccessivo, la decisione di una popolazione che ha vissuto, nell’arco dell’ultimo trentennio, un percorso di crescita, una profondissima trasformazione, prima economica e conseguentemente sociale>.

Ammette tuttavia che <cambiare rappresenta di per sè un rischio e, a volte, l’essere umano preferisce rimanere nella zona confortevole dell’esistente, magari nemmeno eccellente, piuttosto che affrontare il nuovo, l’incognito, la sfida>. Imparato non entra nel merito di quello che sarebbe potuto essere con la vittoria del “sì”, però è convinto che <decidere di non modificare nulla possa rappresentare una condizione ancora più pericolosa, di chiusura alle opportunità, certe o solamente presunte>. E’, altresì, convinto che <questo territorio, questo fazzoletto di terra in cui viviamo, debba dimostrare di voler accettare le sfide, di rompere gli schemi, di abbandonare il certo (peraltro assai precario) in cerca di nuovi assetti, di nuovi obiettivi e di nuovi scenari>. Probabilmente <questa occasione – conclude l’esponente di Confindustria – creata da chi aveva intravisto una opportunità, aveva colto un segnale che ad altri era sfuggito ed aveva lavorato per renderla possibile, meritava la chance di vedere gli effetti concreti che avrebbe potuto generare tale cambiamento. Nessuno saprà mai come sarebbe finita>.

Pino BrosioAuthor