Il vescovo chiama la Cgil, archiviata la vicenda di don Pippo Larosa

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Per Luigi De Nardo, segretario provinciale della Cgil, il gesto del parroco di Zungri, don Pippo Larosa, non avrà alcun seguito. Il caso è chiuso. Le giustificazioni fornite dal sacerdote tramite l’avv. Carmine Pandullo, suo legale di fiducia, lasciano il tempo che trovano, ma nessuno nel sindacato della Camusso ritiene utile strumentalizzare l’episodio o innescare guerre ideologiche. In realtà, a diradare le perplessità della Cgil è stato un intervento, cuore in mano, del vescovo Luigi Renzo. <Un gesto affettuoso ed apprezzato – afferma Luigi De Nardo, che non potevamo non prendere in considerazione anche per gli ottimi rapporti sempre intercorsi. Niente polemiche – aggiunge – anche perché certe azioni inspiegabili appartengono solo a chi le fa. A noi basta l’affettuosità di mons. Renzo che comunicherò alla Camusso>.

Per inciso, il parroco sungrese giovedì scorso aveva pubblicato su Facebook una foto che lo ritraeva mentre, pistola giocattolo in pugno, metteva nel mirino un televisore sul cui schermo c’era un primo piano di Susanna Camusso, leader nazionale della Cgil. Qualcuno la notava e la metteva in circolazione inviandola alle redazioni dei giornali on line e cartacei. A fare scalpore era soprattutto la didascalia che accompagnava la foto: <Io a questa me la farei. Fuori>. Parole inaccettabili cui non pochi attribuivano un significato vagante tra il sessismo e la violenza. In realtà, nulla di tutto questo. Don Pippo giustificava il suo gesto con la curiosità di provare l’impugnatura di alcune pistole giocattolo fornitegli da un amico collezionista. Precisava che il contenuto della didascalia era indirizzato alla televisione, madre di disinformazione e diseducazione per i giovani, e non di sicuro alla Camusso alla quale, comunque, porgeva le sue scuse per un gesto goliardico privo di cattiveria.

Pino BrosioAuthor