La motovedetta Cp 265, nella tarda serata di ieri, ha fatto rientro nel porto di Vibo Marina, sua sede di assegnazione, dopo aver trascorso ben sessanta giorni di missione nel mare di Lampedusa. Sessanta giorni, quindi, vissuti in pieno assetto operativo e alle dirette dipendenze del Comando generale delle Capitanerie di porto nell’ambito di attività mirate a fronteggiare le situazioni di emergenze che quotidianamente interessano lo specchio d’acqua antistante l’isola. La motovedetta, comandata con la necessaria e riconosciuta perizia dal maresciallo Paolo Fedele, è stata impegnata in continue operazioni di soccorso ai migranti che si imbarcano lungo le coste africane su natanti in condizioni di sicurezza alquanto precarie e attraversano il canale di Sicilia mettendo a rischio la loro vita. Proprio durante la traversata vanno incontro a difficoltà di ogni genere dalle quali riescono quasi sempre a venir fuori proprio grazie agli interventi delle navi della Marina italiana.
Una volta arrivati in acque italiane sono proprio le motovedette della Guardia costiera a giocare un ruolo determinante per la salvezza di tante vite. In tale contesto, per ben due mesi, ha offerto un rilevante contributo la Cp 265 della Capitaneria di Vibo Marina. Il rientro nella base di pertinenza è stato salutato festosamente da tutto il personale di servizio. Per il maresciallo Paolo Fedele e tutto il suo valoroso equipaggio qualche ora di meritato riposo e nulla di più. Da oggi la Cp 265 riprenderà la sua normale attività di pattugliamento lungo la costa tirrenica che da Nicotera si spinge sino a Maratea. Un’attività pure indispensabile per garantire la sicurezza di quanti si muovono per mare lungo la fascia costiera che rientra nella giurisdizione della Capitaneria di Vibo Marina comandata dal capitano di fregata Rocco Pepe.