L’incubo della violenza, il ruolo dello Stato. Un tema di scottante attualità del quale s’è discusso per quasi due ore in una sala consiliare gremita di cittadini che ancora una volta hanno voluto manifestare la loro vicinanza a Manuel Reggio ed ai suoi familiari per il grave gesto intimidatorio subìto recentemente. E attorno al giovane commercialista si stringono anche sindaci e amministratori dei comuni vicini ed esponenti di numerose associazioni. Ai lavori, introdotti con un’ampia e appropriata analisi della situazione dalla giornalista Orsolina Campisi, partecipano anche il parroco della Cattedrale don Francesco Vardè, nonché Enzo Insardà, segretario provinciale del Pd e Brunello Censore deputato nazionale dello stesso partito. Una serie di interventi fatti con passione e acutezza d’analisi mettendo nel mirino i tanti problemi che attanagliano un territorio sul quale la criminalità continua a dispiegare la sua forza. Alla fine, si concorda sulla necessità di far fronte comune per provare ad arginare il malaffare, mentre rimane aperta la discussione sul ruolo dello Stato la cui presenza al fianco dei cittadini, in Calabria e nel Vibonese, merita sicuramente un’analisi più approfondita. La situazione, in realtà, è chiara. Nicotera è una città attraversata da una crisi socio-economica e culturale di vaste proporzioni. Mancano lavoro, progettualità, prospettive, coesione sociale. Sui disagi della gente s’innestano i venticelli della calunnia, dell’invidia, della facile diffamazione. E giocano un ruolo non indifferente le facili strumentalizzazioni della politica spesso assente sui problemi di interesse prioritario, mentre le poche volte che si muove tende ad imboccare percorsi che non portano da nessuna parte.
In simile contesto, si inserisce il ruolo dello Stato che in una realtà ormai fragile come quella nicoterese, anziché intervenire con progetti di sviluppo mirati a ridare fiato all’occupazione, per arginare la criminalità non trova di meglio che sciogliere il consiglio comunale tre volte consecutive in undici anni. Una scelta opinabile perché <se un Comune viene sciolto in continuazione – ammette Brunello Censore – non si fa altro che rafforzare la mafia>. La legge sugli scioglimenti, a suo dire, va modificata dando, soprattutto, più spazio alle attività di prevenzione e punendo i responsabili <per evitare che ogni scioglimento finisca sempre a tarallucci e vino>. L’esponente del Pd torna poi sul caso elicottero definendo <vergognoso> l’operato della televisione e di alcuni giornalisti che <hanno messo alla gogna un’intera città>.
Spezza, comunque, una lancia anche a favore dello Stato <impegnato in una dura lotta contro la criminalità> e chiama ad una maggior presa di coscienza anche i cittadini che, attraverso una rivoluzione culturale, <devono evitare che il pensiero di pochi condizioni e prevarichi quello di molti>. Pungente e propositivo l’intervento di don Francesco Vardè. Innanzitutto chiarisce, senza remore, il significato delle iniziative da lui stesso promosse precisando che non erano <ad personam>, bensì per condannare un gesto intimidatorio inaccettabile. Poi spazia sul tema in discussione asserendo che <per battere la violenza criminale non ci vogliono solo cortei, non bastano le nostre azioni, ma è necessaria anche la forza coercitiva dello Stato>. In città <manca la videosorveglianza – asserisce – ed è bene che un’apposita richiesta venga avanzata alla commissione straordinaria>.
Il parroco lamenta anche la debolezza della politica e la mancanza delle sezioni <una volta fucine di idee e valori>. Si sofferma, infine, sul ruolo indispensabile della famiglia e sull’importanza delle regole arrivando a lanciare un patto sociale che punti alla concordia e ad un indispensabile cambio di mentalità. In sala si leva anche la voce di Pino Morello, sindaco di Limbadi, che, sulla scorta di recenti esperienze, punta il dito contro le strumentalizzazioni politiche che stanno avvelenando il suo paese. <Bisogna capire – ruggisce – che qui c’è bisogno di più politica. C’è bisogno di vicinanza e unità>. Molto apprezzati anche gli interventi di Mario Rizzo, assessore ricadese, e Caterina Mangialardo assessore del Comune di Joppolo, nonché di Salvatore Crupi, membro dell’assemblea regionale del pd. L’impegno collettivo è uno e uno soltanto: non abbassare la guardia.