Tra dieci giorni si terrà la prima udienza relativa al ricorso ex art. 702 c.p.c. presentato dall’ex sindaco Franco Pagano contro la società di riscossione Sogefil. Giovedì 2 febbraio, infatti, davanti al Tribunale di Catanzaro dovrebbero comparire tutte le parti in causa: Comune, Sogefil e membri commissione straordinaria responsabile della gestione dell’ente comunale dall’agosto 2010 all’ottobre 2012, nonché l’avvocatura dello Stato in rappresentanza del ministero dell’Interno. Non è da escludere l’ipotesi che, a tutela degli interessi collettivi e a sostegno dell’azione del Comune, possa costituirsi in aula anche una delle associazioni che tutelano i cittadini. Ne avrebbero pieno titolo in quanto nella vertenza Sogefil non solo nelle casse comunali non sarebbero stati versati 8.791.000, ma l’amministrazione Pagano, per evitare il dissesto dell’ente e fronteggiare le richieste dei creditori, ha contratto un mutuo di circa sei milioni da restituire in trent’anni. Cittadini, quindi, costretti a pagare due volte, mentre una recente sentenza del Tribunale di Cosenza (presidente Enrico Di Dedda, a latere Claudia Pingitore e Manuela Gallo) che pone fine al processo penale manda assolti tutti i dipendenti della Sogefil e non riconosce al Comune di Nicotera neppure il diritto ad essere risarcito. Niente è perduto. Il prossimo 2 febbraio, davanti al Tribunale di Catanzaro, si giocherà un’altra partita.
Alle parti convenute – commissione straordinaria e ministero dell’Interno – viene chiesto il risarcimento della somma di 3.600.000 euro pari all’ammontare delle tre polizze fidejussorie emesse dalla società Eticofidi e consegnate alla triade commissariale dalla Sogefil a parziale garanzia del credito del Comune. Va rimarcato che la Sogefil aveva già subito una condanna da parte del Tribunale di Vibo Valentia. Il 24 novembre 2012, pochi giorni dopo la conclusione della gestione commissariale, gli avvocati del Comune di Nicotera Giulia Russo e Salvatore Campisi depositavano nella cancelleria del Tribunale di Vibo Valentia un atto di citazione contro la società di riscossione richiedendo il risarcimento della somma di 9.003.300 euro. Il 26 marzo 2013, il Tribunale monocratico di Vibo Valentia, in persona del giudice Salvatore Bloise, preso atto della dichiarazione con cui la Sogefil riconosceva di dover versare al Comune di Nicotera la somma di 3.600,000 euro, ingiungeva alla stessa il pagamento del dovuto e le assegnava 20 giorni di tempo per costituirsi in giudizio. Cosa che non veniva fatta per cui l’ingiunzione del Tribunale diventava esecutiva. Il Comune, cioè, entrava in possesso di un titolo esecutivo che, però, non gli procurava alcun vantaggio stanti le condizioni in cui versava la stessa Sogefil.