CASO SOGEFIL, COMMISSIONE STRAORDINARIA E MINISTERO DELL’INTERNO CHIAMATI A RISARCIRE I DANNI Depositato dai legali del Comune il ricorso ex art. 702 c.p.c. – Chiesti oltre tre milioni

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 tribunale-catanzaroGli avvocati Santo Gurzillo e Salvatore Francesco Campisi, legali del Comune, hanno depositato nella cancelleria del Tribunale di Catanzaro, in quanto sede di Avvocatura dello Stato, il ricorso ex art. 702 bis c.p.c. contro i tre componenti della commissione straordinaria nominati dal Presidente della Repubblica il 13 agosto del 2010 e contro il ministero dell’Interno. Chiedono che, riconosciuta e accertata la responsabilità civile dei convenuti per il mancato incasso di tre polizze emesse dalla società Ecotifidi, consegnate dalla società di riscossione Sogefil a garanzia di parte del credito del Comune e, alla fine, risultate fasulle, vengano condannati, in solido, al risarcimento della somma di 3.600.000 pari all’ammontare delle tre stesse polizze. L’iniziativa è stata voluta dal sindaco Franco Pagano a tutela degli interessi della collettività. L’ “Affaire” Sogefil, in sostanza, torna d’attualità. Riprende vita una brutta storia fatta di proventi riscossi e non versati nelle casse di ottanta comuni calabresi e siciliani; scritta con la sofferenza di 31 famiglie dei dipendenti non pagati per anni e con la rabbia dei contribuenti spesso chiamati a pagare due volte. Una storia fatta di indagini e arresti, processi in corso e patteggiamenti, ma anche di atteggiamenti arroganti, omissioni, bilanci comunali in rosso e sull’orlo del dissesto. Ottanta vicende diverse nelle sfumature, ma uguali nella sostanza; ottanta nodi arrivati al pettine e non ancora sciolti. Nel Vibonese a fare i conti con la “voracia” della Sogefil sono stati i Comuni di Ionadi, San Nicola da Crissa, Limbadi e, soprattutto, Nicotera, unico Comune a ribellarsi e a portare in Procura un malloppo cartaceo intriso di responsabilità della società di riscossione cosentina, ma anche di probabili negligenze amministrative.

Il ricorso redatto dai legali dell’Ente, ricostruisce nei dettagli la complessa vicenda. Tutto comincia con l’arrivo a palazzo prefetto-marcello-palmieriConvento della seconda commissione straordinaria guidata dal prefetto in quiescenza Marcello Palmieri. In fase di verifica contabile emergeva che la Sogefil, per gli anni precedenti, quando comunque alla guida della prima commissione straordinaria c’era lo stesso Palmieri, non aveva provveduto a trasmettere i rendiconti di gestione né aveva versato al Comune parte delle somme incassate. Seguiva una lunga serie di incontri che sfociavano nella disponibilità della società di riscossione a una prima restituzione rateale di un credito accertato pari a 3.600.000 euro. Il Comune subordinava l’accettazione all’emissione di tre polizze fideiussorie che dovevano essere rilasciate dalla Società “Credi Consumo”. Sogefil, a garanzia del debito forniva, però, tre polizze emesse dalla società “Eticofidi”, che, al momento di essere utilizzate, risultavano fasulle in quanto la società emittente non era abilitata al loro rilascio.

ministero-internoIl Comune ora addebita alla commissione straordinaria, e quindi al ministero dell’Interno, la mancata verifica della validità delle polizze accettate senza controllo, senza istruttoria, senza pareri e senza deliberazioni con violazione dei principi di corretta gestione amministrativa, nonchè la gestione in proprio di procedure di competenza dei responsabili dell’area finanziaria. Peraltro, gli stessi commissari hanno consentito alla Sogefil di continuare ad incassare tributi sino al 31 dicembre 2012 nonostante il contratto fosse scaduto e non rinnovato al 31.12.2010. Un comportamento del tutto incomprensibile tradottosi, secondo i legali dell’Ente, in illegittimità amministrativa degli atti e dei comportamenti. Conseguenziale la richiesta di risarcimento.

Pino BrosioAuthor