JOPPOLO, LE GUARDIE DEL CORPO FORESTALE CONTROLLANO LE STRUTTURE TURISTICHE DEL LITORALE. Rilevate violazioni della normativa urbanistica e paesaggistica.

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Le guardie del Corpo forestale dello Stato, avviano i controlli delle strutture turistico-ricreative ubicate sul tratto di litorale che da località “Torre” arriva sino a Coccorino e per un paio di operatori l’estate comincia male. Strutture che dovevano essere temporanee e di facile smontaggio, sono, invece, risultate inamovibili. L’estate comincia male soprattutto per il vicesindaco in carica B. Z., 53 anni, che si vede piovere addosso una denuncia all’autorità giudiziaria per violazione della normativa urbanistico-edilizia (Dpr 380/2001) e della normativa sul vincolo paesaggistico ambientale (D.lgs 42/2004), nonché per concorso in falsità ideologica in atto pubblico (artt. 110 e 483 c.p.). Ma i “guai” giudiziari riguardano anche M. V., 63 anni, imprenditore turistico di Coccorino denunciato, oltre che per abusivismo edilizio, anche per occupazione abusiva di suolo demaniale e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Deferita all’autorità giudiziaria anche M. F., 33 anni, architetto, per il reato di falsità ideologica in certificati in concorso col vicesindaco B.Z. A mettere il naso tra le carte sono stati gli uomini del comando stazione di Spilinga. Dopo accurata attività investigativa, con voluminosa acquisizione di atti amministrativi, sono riusciti, in particolare, a ricostruire la storia di due chioschi e <a smantellare – afferma Gaetano Lorenzo Lopez, comandante provinciale del CfS – un falso giro di istanze, relazioni tecniche, certificati di collaudo e asseverazioni>. I due punti di ritrovo non sono stati posti sotto sequestro, ma il lavoro della Forestale sta proseguendo in tutte le direzioni. Non è escluso che il problema possa aprire scenari nuovi e portare alla luce altre irregolarità e altri responsabili. In sostanza, i proprietari delle strutture, realizzate per lo più nel periodo di maggiore espansione delle attività turistiche, <con l’approssimarsi della stagione estiva – spiega Lopez – e nel chiaro intento di mascherare una situazione di fatto palesemente illegittima, richiedevano fittiziamente, all’Ufficio tecnico comunale, il rilascio dell’autorizzazione per il montaggio di chioschi temporanei, prospicienti il mare, da adibire a strutture ricettive quali bar – ristorante nel periodo da maggio a settembre>. Non appena ottenuta l’autorizzazione da parte del Comune <veniva comunicato – aggiunge – l’inizio dei lavori di montaggio delle strutture che, in seguito, si asseveravano come costruzioni in legno, mediante falsi certificati di collaudo>. Lasciato passare ancora qualche giorno <si richiedeva – sottolinea il comandante provinciale del CfS – allegando elaborati e relazioni tecniche artefatti, il prescritto certificato di agibilità delle opere, necessario per lo svolgimento dell’attività commerciale>. Il laborioso iter burocratico si concludeva, naturalmente, a fine stagione estiva. I proprietari si premuravano, infatti, di presentare al competente ufficio comunale tutte le comunicazioni – secondo la Forestale rigorosamente false – attestanti l’avvenuto smontaggio dei manufatti. Gli agenti del comando stazione di Spilinga, per delineare il quadro chiaro della situazione, hanno spulciato interi faldoni di documenti e attraverso i i rilievi satellitari riportati, annualmente, sulle aerofogrammetrie, hanno potuto accertare che<contrariamente a quanto veniva certificato – rimarca il comandante Lopez – le opere in questione avevano assunto carattere stabile e definitivo con incidenza sull’assetto urbanistico – edilizio del territorio, in area sottoposta, peraltro, a vincolo paesaggistico ambientale, stante l’esigua distanza dal mare>. Il “gioco” ha consentito ai titolari delle strutture di risparmiare, nel corso degli anni, somme consistenti. L’operazione del CfS ha suscitato parecchia sorpresa in paese, anche se il litorale joppolese non è nuovo a casi di abusivismo. 

Pino BrosioAuthor