La situazione dei servizi di accettazione e di pronto soccorso degli ospedali calabresi è ormai insostenibile e il Sindacato dei medici italiani (Smi) <chiama i colleghi alla mobilitazione, fa appello alla pubblica opinione perchè comprenda che dopo i cittadini sono proprio gli operatori sanitari ad essere vittime delle dissennate scelte di politica sanitaria, si rivolge alle forze politiche perchè rinuncino a scelte di parte ed esprimano un serio progetto di risanamento della sanità calabrese>. L’utenza sanitaria sta sperimentando sulla propria pelle le conseguenze del Piano di rientro regionale <con lunghe attese e inenarrabili disagi – denuncia il responsabile dello Smi Enzo Maiolo – una situazione che è culminata in veri e propri scontri con i medici che, con grandi sacrifici, cercano di fare fronte alla difficile situazione>. Uno stato di sofferenza e insofferenza destinato a peggiorare nei prossimi mesi per effetto di interventi <basati esclusivamente – insiste Maiolo – sui tagli ai servizi sanitari, sulla contrazione del personale medico ed infermieristico e sulla drastica riduzione dei posti letto>. Sono questi i limiti di <una ottusa politica messa in atto dalla gestione commissariale della sanità calabrese – aggiunge – che punta a un risanamento contabile delle aziende sanitarie e ospedaliere senza tenere conto che la caduta a picco dei servizi aumenta l’emigrazione sanitaria creando un ulteriore disavanzo in termini di mobilità passiva verso le altre regioni>. Tutto questo perchè <al necessario ridimensionamento della rete ospedaliera – sottolinea ancora Maiolo – avrebbe dovuto corrispondere un rafforzamento degli ospedali Hub e Spoke con un grande sforzo in termini di strutture e tecnologie e specialmente un potenziamento della rete territoriale, dall’assistenza primaria alla specialistica>. Di tutto questo, invece, non c’è traccia con tanti saluti al diritto alla salute che <è ogni giorno più compromesso per i calabresi – conclude il sindacalista – mentre gli operatori sanitari, medici in testa scontano gravissimi danni professionali di crescente rischio e di occupazione quando si guardi a centinaia di precari, che sostengono da anni una serie di servizi di primaria importanza e insostituibili, la cui stabilizzazione diventa giorno dopo giorno sempre più un miraggio>.
15aprile
IL SINDACATO DEI MEDICI ITALIANI AI CITTADINI: “Siamo noi le vittime delle dissennate scelte di politica sanitaria”.
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