Stasera tutti in piazza per dire no all’imperversare di azioni violente contro persone e cose. Una fiaccolata silenziosa che di certo gli organizzatori non pretendono possa risolvere il triste fenomeno che sta attanagliando il comprensorio nicoterese, ma che va considerato come un chiaro segnale di denuncia che deve arrivare nelle stanze dei palazzi istituzionali. Quei palazzi e quelle istituzioni a cui i cittadini guardono con fiducia e che, però, faticano a trasmettere sicurezza. Tutti in piazza, quindi, perchè è giusto, è necessario che la gente col suo silenzio provi a penetrare il muro di gomma che spesso si trova davanti finendo col disorientarsi e col non sapere più a che santo votarsi. E lo slogan lanciato dall’associazione “Nicotera nostra”, promotrice dell’iniziativa, unitamente alle tante altre associazioni, a comitati, scuole e sindacati, sintetizza bene lo stato d’animo della cittadinanza: “La violenza limita la qualità della vita – Nicotera vuole un futuro”. E il futuro diverso non è manna che può calare dal cielo. Bisogna costruirlo con le proprie forze, con le proprie idee. Con la rabbia e la determinazione necessarie per smantellare incertezza e rassegnazione, pressappochismo e negligenza, furbizie ed egoismi. Bisogna uscire dal pantano in cui la città è finita negli ultimi anni suo malgrado lavorando per uscire dall’isolamento, per ricostruire un’immagine devastata, per recuperare credito e fiducia. La città ha bisogno di ritrovare l’orgoglio, di tornare alla politica e alla cultura, di riappropriarsi della sua identità. Ed è neccessario muoversi tutti assieme. Da soli non si va da nessuna parte. Stasera, davanti alla chiesa di Santa Croce, i nicoteresi proveranno a dimostrare che sono ancora una comunità che ha voglia di credere in se stessa. Il raduno comincerà alle 18,30 e subito dopo, fiaccola accesa in mano, i partecipanti muoveranno lungo via Foschea, imboccheranno il viale Luigi Razza e passando per via Castello e piazza Santa Caterina, risaliranno per corso Umberto I per andare a fermarsi in piazza Cavour. Tutto nel silenzio più assoluto perchè attorno si possa sentire il fremito di rabbia e amarezza che ogni cittadino si porta dentro pensando a quello che la città sarebbe potuta essere e non è. Nessun intervento conclusivo, nessun comizio. Accanto alla gente si schiererà, come ha sempre fatto, la Chiesa che ha subito sposato la proposta di “Nicotera nostra”. <Siamo vicini a chi soffre – ha asserito don Francesco Vardè, parroco della Cattedrale dell’Assunta – anche se siamo convinti che non basta la fiaccolata per risolvere il problema della criminalità. E’ un primo e importante passo, cui devono seguire – ha aggiunto – altre iniziative magari coinvolgendo ancor di più le scuole, le forze dell’ordine, le istituzioni. La violenza la dobbiamo combattere sia come cittadini che come comunità cristiana. Bisogna cambiare mentalità puntando al recupero della piena legalità>. E non lasceranno soli i nicoteresi neppure i cittadini di Joppolo e Limbadi, due centri non risparmiati dalla recente ondata di violenza. Alla manifestazione hanno assicurato la presenza anche le amministrazioni comunali dei comuni viciniori. Gli organizzatori hanno diramato inviti a 360°, ora a stimolare la partecipazione dovrebbe essere il senso civico che appartiene ad ognuno. Peraltro , va sottolineato che a portare la gente in piazza è una lunga catena di rapine, intimidazioni e furti che sta seminando preoccupazione nell’intero comprensorio. Nell’arco di tre mesi la criminalità è entrata in azione due volte a Joppolo, nove volte nel territorio di Nicotera e una volta a Limbadi. Furti a parte. Per assurdo, ai vertici alti, c’è chi sostiene che la criminalità è in calo. Ogni commento è superfluo.
29gennaio
UNA FIACCOLATA SILENZIOSA PER DIRE NO ALLA VIOLENZA: appuntamento alle 18.30 alla chiesa di Santa Croce.
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