Associazioni, comitati e cittadini sono impegnati nell’organizzazione della fiaccolata contro la violenza che dovrebbe tenersi domenica sera. Ieri, a tarda sera, era ancora in corso una riunione tra tutte le parti interessate all’iniziativa ritrovatesi per fare il punto della situazione e definire nei dettagli l’intera manifestazione. L’ultimo episodio che ha visto una professoressa segregata in casa per quasi tre ore mentre i malviventi le rovistavano l’abitazione da cima a fondo ha scosso un po’ tutti. In campo, per esprimere solidarietà alle vittime delle numerose rapine e dare piena adesione alla fiaccolata di domenica prossima – stando alle precisazioni delle ultime ore, non è stata proposta da don Bernardino Comerci, ma è nata spontaneamente – scende la Cisl Scuola provinciale. Nel condannare <gli episodi di violenza sfociati in furti e rapine a danni di privati cittadini, spesso soli ed indifesi – afferma Raffaele Vitale, segretario provinciale – balza agli occhi il dato che alcune delle vittime appartengono al mondo della scuola. La Cisl Scuola provinciale, nell’esprimere vicinanza alle vittime, sensibile come sempre ai valori della solidarietà sociale, alla base dei principi della stessa organizzazione – prosegue – si unisce all’appello lanciato dalla cittadinanza tutta affinché le autorità competenti adottino tutte le misure necessarie per far fronte all’inquietante fenomeno>. Riferendosi poi alle iniziative in cantiere per condannare il fenomeno della violenza, la Cisl Scuola <comunica la propria adesione alla fiaccolata prevista per domenica 29 gennaio>.
Anche perchè <è tempo – sottolinea Vitale – che un territorio troppo spesso etichettato come espressione di subcultura criminale faccia sentire la propria voce per condannare
pubblicamente questi deprecabili eventi>. Peraltro <è sacrosanto – conclude – che persone che per anni ha prestato diligentemente il proprio servizio alle dipendenze dell’amministrazione scolastica, educando innumerevoli cittadini che oggi contribuiscono alla crescita del nostro paese ed al rispetto delle regole di comune convivenza, abbiano il diritto a godere una meritata pensione senza che nessuno possa incidere sulla loro serenità>.